Comune di Crispiano
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Informazioni generali
Storia
Il territorio di Crispiano è abitato sin dalla preistoria, come testimoniano i resti di una tomba collettiva scavata nel carparo ed esposti nel museo di Taranto. Fu sito di importanza strategica anche in epoche successive: i rinvenimenti di vasi e monili in oro ne attestano un fitto popolamento d'età greca. Negli anni delle invasioni barbariche Crispiano fu distrutta dai Goti e dai Visigoti, poi ricostruita da alcuni monaci brasiliani, sfuggiti all'invasione saracena, che nella gravina scavarono cripte e, più tardi, nel 1226, nelle grotte dette "del Vallone", oggi inserite nel centro abitato, edificarono l'Abazia di Santa Maria di Crispiano.
Ma, nel XIV secolo, si spopolò ancora una volta a causa delle tasse e dei soprusi feudali; nel 1794, con le migrazioni di braccianti martinesi, che si stabilirono nelle Grotte del Vallone, nacque la Crispiano moderna.
A 450 metri sul livello del mare, Crispiano è oggi un importante centro agricolo, specializzato nella produzione di olive, uva, mandorle e cereali. Sviluppata è anche l'industria enotecnica e della lavorazione della pietra locale, nonché l'artigianato del mobile e l'agriturismo. Il suo territorio è detto "delle Cento Masserie" per il gran numero di strutture agricole residenziali, ricche di connotazioni storiche ed artistiche rilevanti (secoli XV-XIX). Un interessante Museo della Civiltà Contadina è ospitato dalla Masseria Luppoli, risalente al 1500.
Tra i numerosi insediamenti abitativi d'età medievale, sia civili che religiosi, di notevole interesse artistico sono la Cripta di Santa Maria di Crispiano, con affreschi dei secoli XII-XIII raffiguranti la Vergine con Bambino, San Nicola e San Michele Arcangelo.
Nel centro storico hanno, inoltre, sede la Chiesa Vecchia di Santa Maria, con affreschi del Cristo Pantocratore del XIII secolo e, sulla parete absidale romanica; la Chiesa della Madonna del Carmelo in San Simone, costruita nel 1649 circa, con numerosi affreschi fra cui un San Michele Arcangelo ed una Vergine del Monte Carmelo. La Biblioteca Civica, inoltre, ospita un importante Centro Studi Montaliano, vero e proprio museo specializzato.
Infine, tra le grotte carsiche di cui è molto ricco il sottosuolo della zona, è la Grotta Stinge, esplorato nel 1984 e così chiamata perché l'ingresso è nei pressi di un'estesa macchia di lentisco, localmente detto stinge; è detta anche "Grotta delle Perle" per i colori tenui e le forme rotondeggianti delle sue concrezioni, in alcune sale supera i 5 metri d'altezza.