TERZO ITINERARIO DELLE TRADIZIONI E DELL'ARTIGIANATO
Categoria
Itinerari artistici e culturaliPaesaggio rurale
Dopo la benedizione, la legna viene accatastata fuori dal paese e fatta ardere. L'ultimo carico di fascine è trasportato da un cavallo che viene fatto inginocchiare davanti alla statua del Santo.
Ingrediente irrinunciabile della festa sono anche le mattre , tavolate imbandite per devozione o per grazia ricevuta, nelle case e nella piazza principale del paese dove, in seguito alla benedizione del parroco, tutti i presenti possono assaggiarne le pietanze.
Per il protettore dei falegnami, il 19 marzo i tradizionali falò bruciano anche a San Giorgio , dove sono detti fucarazzi , a Monteparano e a Sava , dove si accompagnano alla libera degustazione di piatti tipici da tavolate imbandite per le strade e nelle case.
In mare - e non poteva essere altrimenti visto il profondo legame che Taranto v'intrattiene da sempre - si svolge, invece, a maggio la Processione in onore di San Cataldo , protettore della città. La statua del Santo viene ospitata per l'occasione da un'imbarcazione illuminata a festa e seguita in corteo da decine di altre barche più piccole. L'attraversamento del Canale Navigabile è salutato da una cascata di fuochi d'artificio disposti lungo la muraglia del Castello Aragonese e dalla gente assiepata lungo il percorso.
Degne di menzione, infine, sono a Massafra anche le sfilate di colorati carri allegorici allestite per il Carnevale . Costruiti con fine ironia dagli artigiani del luogo, i carri sono animati da voluminosi pupazzi caricaturali in cartapesta, che burlano noti personaggi del mondo politico o dello spettacolo, e da maschere festanti che accompagnano la sfilata anche da terra, lanciandosi coriandoli e contagiando di euforia il pubblico presente.
Certo, queste sono soltanto alcune delle feste, le più note, in cui è possibile imbattersi in provincia di Taranto. Ogni paese, al mare o in collina, ha un ricco patrimonio folkloristico di usanze e costumi da scoprire. Per tutto l'anno ricorrenze civili, popolari e religiose scandiscono il ciclo delle quattro stagioni, in un inimitabile intreccio di storia, tradizione, gastronomia ed artigianato.
Quest'ultimo lega la sua celebrità soprattutto alla ceramica , di cui Grottaglie è il più importante centro pugliese. Il suo pittoresco Quartiere delle Ceramiche si sviluppa a ridosso di un maestoso Castello, tra cumuli di vasi accatastati nelle viuzze, nelle piazze e sui tetti delle case di tufo annerito dalle fornaci. Nelle circa cinquanta botteghe artigiane scavate nel tufo a più livelli, alcune delle quali risalgono al '400, la lavorazione della ceramica, che utilizza le ottime argille locali, è rimasta quella di un tempo e la sua qualità è tale da meritare la definizione di artigianato artistico: ogni anno in agosto, centinaia di visitatori affollano le strade del Quartiere per la grande Mostra mercato delle ceramiche e delle maioliche : vasi, brocche, presepi, oggetti d'arredo per la casa ed il giardino, maschere, fischietti, contenitori per olio e vino, piatti, acquasantiere, pupazzi e quant'altro permetta agli artigiani di sbizzarrirsi con la fantasia.
A Lanterna , in auge tra il '500 ed il '700 per la raffinata lavorazione della maiolica , i cui pezzi arricchiscono collezioni private e musei sparsi per il mondo, vi sono ancora tracce di quest'arte preziosa che, negli ultimi anni, si sta cercando di rivalutare perché non scompaia. E' qui che si tessono anche preziosi ricami , secondo antiche lavorazioni manuali.