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TERZO ITINERARIO DEI BENI CULTURALI

Ambiente storico

Lungo Via Duomo - che attraversa per intero il centro storico, snodandosi tortuosamente sul percorso di un'antica strada romana (di cui è stato individuato il basolato, nei pressi del Duomo) - e nei vicoli laterali hanno sede chiese, conventi e palazzi nobiliari.

Tra le chiese ricordiamo: la Chiesa ed il Monastero di Sant'Agostino (XV sec.), il Convento (1713) e Chiesa di San Michele (1757), Largo San Francesco con il Convento omonimo (XIII).

Tra i più bei Palazzi Barocchi dell' Isola: il Galeota, Gennarini, Carducci, De Notaristefani, Ciuria e Troylo (XVIII sec.). Al civico n. 189 è la casa natale del musicista Mario Costa(1858-1933), mentre, nei suoi pressi, è l'incrocio tra i pittaggi: a destra si prosegue per la Postierla Nuova e a sinistra si apre il Largo Monteoliveto, dove si trovano l'omonima Chiesa (XVII sec.) e quella di Sant'Andrea degli Armeni (XIV sec., ma sin dal X sec., questo era il luogo sacro dove gli Armeni, che in questa zona avevano costituito una vera e propria comunità, celebravano i loro riti religiosi) e la casa in cui, pare, nacque il musicista Giovanni Paisiello (1740-1816).

Tornati sulla Via Duomo s'incontrano il Convento di Santa Chiara (XVI-XVII sec.) e la cattedrale di San Castaldo (1070) confinante verso il Mar Grande con l'Arcivescovado (già restaurato nel 1577, incerta la data di costruzione) ed il largo omonimo. Tra i maestosi palazzi del Corso Vittorio Emanuele II spiccano l'Amati, il d'Ayala ed il Pantaleo (XVIII sec.), quest'ultimo vicino alla Chiesa-Convento di San Domenico Maggiore, (1302, ma di fondazione bizantina su resti preistorici e del VII sec. a.C.) che si raggiunge, di nuovo su Via Duomo, dal Vicolo di San Pietro Imperiale.

Dalla triangolare Piazza Fontana- le cui origini risalgono alla ricostruzione di Taranto del 967 ad opera di Niceforo Foca e dov'è anche la Torre dell'Orologio (XVIII sec.) - si raggiunge la medievale Via Cava, così detta per le abitazioni un tempo scavate nella roccia. Questa via prosegue nella strettissima Via di Mezzo dove, dal Vico SS. Medici, si accede all'omonima Chiesa, la più piccola di Taranto, dedicata ai Santi Cosma e Damiano (1379)).

Sul Mar Piccolo sbucano vicoli così stretti da consentire il passaggio di una sola persona e che ospitano abitazioni popolari addossate le une alle altre anche in altezza, a ricordo dei tempi in cui i confini della città erano troppi ridotti rispetto al numero della popolazione residente. I nuclei originari di questi quartieri risalgono alla dominazione spagnola araba del IX -X sec. d.C.

Sopravvissuta alle distruzioni cui fu soggetta ripetutamente la città sino alla riedificazione del 967, è la caaba, tipica struttura islamica con le abitazioni intorno a piazzette decentrate rispetto alle vie principali che creano, così, piccoli quartieri detti vicini.

La presenza dei Bizantini si riscontra, invece, nei quartieri strutturati in lunghi isolati paralleli, dove oggi le abitazioni si presentano con piccoli balconi aggettanti verso il mare, gli ingressi quasi sempre sulle vie laterali e basse botteghe che si affacciano lungo la strada principale.

In fondo alla Marina, risalendo verso Piazza Castello lungo il Pendio La Riccia, sono la casa natale di Sant'Egidio (1729-1812) ed il barocco Palazzo D'Aquino, che porta il nome dello scrittore Tommaso Niccolò D'Aquino che vi nacque nel 1665.
 

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