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Piano di gestione del Parco Naturale Regionale "Terra delle Gravine" (Scheda progettuale Area Vasta)

  • Data: 13.11.08
  • Categoria: Aree protette
  • Autore/Fonte: Assessore Pietro GIACOVELLI

Dettagli della notizia

LOCALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO L'area del Parco Naturale Regionale "Terra delle Gravine" si estende sul versante meridionale delle Murge Sud-Orientali che digrada verso il Mare Ionio, nella fascia collinare inferiore, compresa fra le isoipse 200 e 400. AREA DI REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO -Comune -Provincia -Interprovinciale L'area d'intervento è interessata dalla presenza di 14 centri urbani, di cui 13 della Provincia di Taranto e 1 di quella di Brindisi, dove risiedono circa 300 000 persone; essa è estesa su circa 28 000 ha, di cui circa 3 000 costituiti da aree coperte da vegetazione spontanea e non d'interesse forestale. 6. DESCRIZIONE GENERALE DELL'INTERVENTO a. Descrizione dettagliata dell'intervento Il piano di gestione sarà costituito da vari allegati che riassumeranno i risultati dei diversi studi e delle elaborazioni realizzate, vale a dire: - l'inquadramento territoriale del parco, nel quale sarà descritta la localizzazione dello stesso e la sua perimetrazione, in particolare per quanto attiene ai territori comunali interessati, all'accessibilità, ecc.; - la descrizione dell'ambiente fisico, con particolare riferimento agli aspetti geomorfologici, idrogeologici, climatici, idrografici, pedologici, ecc.; - l'analisi dell'ambiente biotico, relativo alla vegetazione d'interesse forestale spontanea e d'impianto e alla fauna, con particolare attenzione alla biodiversità presente; - l'analisi socio-economica, che riguarderà non solo l'area del Parco, ma anche il contesto territoriale nel quale essa è inserita; - l'analisi urbanistica e programmatica; - la descrizione dei valori archeologici, architettonici e culturali presenti nel Parco; - l'analisi paesaggistica dell'area del Parco; - lo studio degli ecosistemi presenti, rivolto alla definizione della loro funzionalità, con particolare riferimento alle correlazioni esistenti fra i componeneti geomorfologici, idrogeologici, climatologici, vegetazionali e faunistici; - la scomposizione della vegetazione spontanea e non d'interesse forestale in unità fisionomiche (foresta, macchia-foresta, macchia, gariga, landa e prateria), nonché l'individuazione e la verifica delle funzioni espletate dalle comunità vegetali che caratterizzano le stesse unità; - la delineazione della gestione, pregressa e recente, delle destinazioni d'uso del suolo di maggior significato naturalistico, culturale e produttivo; - la delineazione, per ciascuna unità fisionomica, degli interventi di carattere biologico necessari al restauro della loro struttura spaziale e compositiva; - la definizione degli interventi di carattere costruttivo occorrenti a migliorare l'accesso e la circolazione all'interno delle unità fisionomiche della vegetazione, comprensiva della revisione delle progettazioni già esistenti al riguardo; - la redazione di cartografie in scala adeguata; - la predisposizione di un sistema informatico di tipo GIS in cui vengano riportati i risultati degli studi e delle indagini svolte. Le scelte adottate e le proposizioni avanzate saranno sottoposte, sin dalle prime fasi progettuali, all'esame critico degli amministratori e dei tecnici locali, nonché delle popolazioni interessate e delle associazioni di categoria e di naturalisti al fine di condividere le scelte del piano, a mezzo di: - riunioni tematiche; - predisposizione di un sito internet e di materiale di divulgazione; - coinvolgimento dei mass media locali. La gestione del Piano sarà effettuata dall'Ente di Gestione Provvisoria del "Parco delle Gravine" che, provvisoriamente, si identifica nella Provincia di Taranto. INDICAZIONE DEGLI OBBIETTIVI STRATEGICI, DEI RISULTATI E DEGLI EFFETTI ATTESI La gestione del Parco Naturale regionale "Terra delle Gravine" deve superare numerose e complesse problematiche connesse a quanto di seguito indicato: - istituzione recente dell'area protetta; - eccessiva frammentazione dell'area del Parco; - forme del rilievo molto peculiari, caratterizzate da accentuata asperità; - presenza all'interno della stessa area di numerosi e popolosi centri urbani; - sviluppo notevole delle attività agricole, con particolare riferimento a quelle zootecniche; - dispersione incontrollata nell'area protetta di quanti vi si recano per svolgere attività varie, comprese la raccolta di funghi e di erbe aromatiche, con conseguente pericolo di innesco di incendi, di rilascio di rifiuti e disturbo alle specie ornitiche, in particolare nella fase di nidificazione; La vegetazione d'interesse forestale, spontanea e d'impianto, presente nell'area protetta è riferibile alle unità fisionomiche della prateria, della gariga, della macchia, della macchia-foresta e della foresta. Queste unità sono il risultato dell'intensa attività antropica che ha assicurato quasi esclusivamente beni, vale a dire legno, biomassa foraggera, resina, cortecce e aromi naturali. All'attualità, così come in molte aree della Regione biogeografica mediterranea, la funzione produttiva di beni ha perso, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, gran parte della valenza di un tempo, a differenza di quella naturalistica di regimazione delle acque e di difesa del suolo che ha conservato la sua importanza. A quest'ultima funzione se ne sono aggiunte molte altre, relative alla qualificazione, nel senso silvano della: - diversità biologica e paesaggistica; - ricreazione; - crescita culturale, riferita agli aspetti geografici, naturalistici e storici, di quanti sono interessati alla natura. Il versante su cui si estende l'area protetta è profondamente inciso da corsi d'acqua, a regime torrentizio, che hanno originato vere e proprie gole rupestri denominate gravine. Le forme rupestri, così venutesi a formare sul versante in esame, hanno rappresentato per le popolazioni locali, nel remoto passato, un rifugio nei riguardi delle incursioni di molteplici invasori, provenienti dalla sottostante marina, nonché luoghi di anacoresi e di culto, pagano, bizzantino-ortodosso e cattolico. Qui la vegetazione spontanea d'interesse forestale è rappresentata da: - praterie termo-xerofile, costituite da aggruppamenti di specie dell'alleanza Thero-Brachypodion Br. Bl. 1925; - macchie e macchie-foreste termo-xerofile e termo-xerotolleranti, dominate dal Leccio (Quercus ilex L.) cui sono associati l'Acero minore (Acer monspessulanum L.), l'Orniello (Fraxinus ornus L.) e la Roverella (Quercus pubescens Willd.), dell'alleanza del Quercion ilicis Br. Bl. (1931) 1936; - macchie e macchie-foreste mesofile, dominate dalla Quercia trojana (Q. trojana Webb.) e dalla Roverella, dell'alleanza del Quercion frainetto s.l.; - foreste termo-xerofile, di Pino d'Aleppo (Pinus halepensis Mill.), con denso sottobosco dominato dal Lentisco (Pistacia lentiscus L.), dell'alleanza Oleo Ceratonion Br. Bl. 1936 em. Riv. Mart. 1975. La vegetazione così articolata costituisce l'habitat di elezione del Gatto selvatico, dell'Istrice e del Tasso, nonchè di numerosi rettili, quali il Colubro leopardino e il Geco di Kotschy, e uccelli, rappresenti dall'Assiolo, dal Barbagianni, dal Capovaccaio, dal Corvo imperiale, dal Falco grillaio, dal Gheppio, dalla Ghiandaia marina, dal Gufo reale e dal Nibbio bruno. Fra gli anfibi, infine, si ricorda il Tritone crestato, il Tritone italico e l'Ululone dal ventre giallo. Il piano di gestione fornirà una conoscenza del territorio del Parco delle Gravine e delle sue peculiarità, nonché una delineazione degli interventi necessari al suo riordino e costituirà un efficace strumento pianificatorio attraverso il quale sarà possibile programmare nel tempo e nello spazio le progettazioni dei singoli interventi, usufruendo dei finanziamenti di volta in volta disponibili. Ciò consentirà di attivare dei meccanismi di progettazione e di finanziamento che favoriranno: - il miglioramento e il restauro degli ecosistemi presenti nell'area del Parco e, conseguentemente, la qualificazione della loro biodiversità; - la qualificazione dei paesaggi presenti; - l'innesco di processi occupazionali continui nel tempo e nello spazio; - l'aumento della consapevolezza e della sensibilità ecologica delle popolazioni locali, con minore impatto delle attività antropiche sugli ecosistemi presenti; - l'incremento del numero dei visitatori nell'area del parco, in particolare di quelli più sensibili alle problematiche ambientali; - l'aumento del "benessere" delle popolazioni locali. CONGRUENZA CON LA PROGRAMMAZIONE DELLE OO.PP. IN VIGORE Congruente RUOLO E COERENZA DEL PROGETTO RISPETTO AL PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA Coerente con la strategia, gli obiettivi e le proprietà del Piano Strategico. FATTIBILITÀ TECNICA-AMMINISTRATIVA Fattibile COMPATIBILITÀ URBANISTICA, AMBIENTALE E PAESAGGISTICA Compatibile QUADRO ECONOMICO DELL'INTERVENTO E SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA -Indicazione dei costi di realizzazione € 800 000,00 PROCEDURE AMMINISTRATIVE E CRONOPROGRAMMA Il progetto si svilupperà in 15 mesi consecutivi di attività. Cronoprogramma di sintesi: -Progettazione appalto: 4 mesi -Realizzazione lavori ed acquisto forniture: 15 mesi PROCEDURE DI CONSULTAZIONE PARTENARIALE Partner: -Ente di gestione provvisoria "Parco Regionale Terra delle Gravine" -Comuni; -Comunità montane; -Associazioni ambientaliste e di volontariato; -CNR; -IRSA; -LEA. RACCORDO E COERENZA CON STRUMENTI URBANISTICI E DI PROGRAMMAZIONE In raccordo e coerenza con Piano Territoriale Coordinamento Provinciale (PTCP).

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