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Vertenza arsenale, è mobilitazione generale

Accolto da lavoratori, sindacati, associazioni di categoria e rappresentanti istituzionali l'appello lanciato dal presidente Florido. La prossima settimana manifestazione a Roma

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Elaborare una piattaforma unitaria per ribadire la centralità dell'arsenale tarantino e del sistema produttivo ad esso connesso, fare pressing sulle Commissioni Difesa di Camera e Senato, organizzare una grande manifestazione a Roma con sindacati, lavoratori, associazioni di categoria e istituzioni per rappresentare e difendere gli interessi della comunità ionica. La manifestazione nella capitale si terrà con ogni probabilità la prossima settimana. Su queste basi prende corpo la battaglia del territorio ionico alle prese con le pesanti vertenze legate da un lato al futuro del sistema degli appalti in arsenale e, dall'altro, alla situazione di stallo che si è venuta a determinare per gli addetti alle imprese di pulizie che lavorano per la Marina e l'amministrazione della Difesa. Sullo sfondo, una discussione apertissima sulle prospettive di sviluppo in un comparto di estrema importanza per l'economia della nostra provincia. Questa mattina, su questo tema si è tenuta nel salone degli Stemmi di Palazzo del governo una affollata assemblea convocata dal presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido. "Va scongiurata l'ipotesi che ogni giorno trova purtroppo nuove e preoccupanti conferme – ha detto il presidente della Provincia di Taranto – secondo cui a La Spezia si intende dar vita ad un polo tecnologico e manutentivo mentre per il capoluogo ionico si pensa semplicemente ad un polo logistico. Se questo è vero assisteremo ad una progressiva marginalizzazione del nostro arsenale e dunque al suo ridimensionamento; è un progetto che noi vogliamo bloccare a tutti i costi perché provocherebbe danni irreparabili sotto il profilo sociale ed occupazionale. Ecco perché vogliamo discutere con i soggetti interessati, governo in testa, facendo fronte comune ed esprimendo una posizione unitaria. Il dibattito che si è sviluppato oggi e i numerosi interventi evidenziano che le nostre preoccupazioni sono fondate e che l'appello alla compattezza sarà condiviso proprio perché condivisi sono i nostri timori". È insomma allarme generale, di qui l'esigenza di alzare il livello dello scontro. I consistenti tagli ai capitoli di spesa previsti in Finanziaria (solo 20 milioni di euro per la manutenzione di tutti gli arsenali italiani) rappresentano la cartina di tornasole di un malessere crescente tra i lavoratori, le organizzazioni sindacali, il mondo delle imprese ed avvertito persino negli ambienti militari. Sindacati, rappresentanti di Assindustria e Api, esponenti politici e istituzionali hanno perciò raccolto con entusiasmo l'invito a restare uniti - al di là di logiche di schieramento o di appartenenza - e a mobilitare per questa battaglia tutte le forze sociali ed economiche della provincia di Taranto. La posta in gioco è elevatissima. Dell'iniziativa odierna - e delle decisioni che ne scaturiranno – sarà informato il prefetto di Taranto, Francesco Alecci, che ha già mostrato di "essere particolarmente attento – ha aggiunto Florido – a questo tipo di vertenze. Le sue prime dichiarazioni in tal senso sono davvero incoraggianti". Anche il sindaco di Taranto, Rossana Di Bello – assente per motivi personali all'incontro – sarà contattata e coinvolta in tutte le iniziative che sono state promosse. All'assemblea tenutasi questa mattina hanno preso parte i rappresenti di Cgil, Cisl Uil, dei Cobas, delle Rsu dell'arsenale, dei sindacati di categoria interessati (metalmeccanici, Trasporti, pubblico impiego, servizi), l'assessore provinciale al Lavoro Raffaella Quaranta, il presidente dell'Assindustria di Taranto Luigi Sportelli, il senatore dei Ds Giovanni Battafarano, Riccardo Caracuta per la Confapi, Carla Massaro in rappresentanza dell'Inps, Roberto Solito per la direzione provinciale del lavoro, Giuseppe Gigante direttore provinciale dell'Inail, i consiglieri comunali di Taranto Alfredo Cervellera e Gianni Fabrizio; presenti anche tantissimi lavoratori coinvolti nelle vertenze che riguardano il sistema degli appalti e le attività di pulizia e di facchinaggio. Direttamente interessati, com'è noto, anche gli insegnanti civili nelle scuole militari. All'assemblea hanno inoltre preso parte anche diversi consiglieri e assessori provinciali.

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