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Pit 6, finanziamenti a rischio

L'allarme lanciato dal vicepresidente Carrozzo: bisogna recuperare i ritardi accumulati. Spetta al comune di Taranto nominare il Pit manager. Appello al commissario Blonda. In ballo 31 milioni di euro per opere infrastruttuali e promozione del sistema logistico locale

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Bisogna far presto se non si vogliono perdere i finanziamenti assicurati dal Pit 6: a lanciare l'allarme, questa mattina, è stato il vicepresidente della Provincia di Taranto e assessore alla Programmazione e assetto del territorio, Gaetano Carrozzo. Trentuno milioni di euro di investimenti per realizzare infrastrutture e incentivare il sistema produttivo locale che rischiano di andare in fumo se non si nomina subito il Pit manager, figura chiave per gestire queste operazioni. A fare il nome dovrà essere il comune di Taranto, soggetto capofila del Pit 6 (Progetto integrato territoriale), dunque il commissario prefettizio Blonda, già sollecitato ad intervenire in questa direzione proprio dalla Provincia di Taranto, uno dei soggetti coinvolti in questo progetto. Entro il 10 maggio 2006 occorre presentare i progetti definitivi relativi a due importanti misure: la "promozione dell'internazionalizzazione" e la "società dell'informazione"; per quanto riguarda le opere infrastrutturali, invece, entro il 30 giugno prossimo devono essere pubblicati i bandi, pena la perdita delle risorse finanziarie a disposizione. Non c'è molto tempo, quindi, per recuperare i ritardi accumulati in questi mesi. Il vicepresidente Carrozzo si è già mosso anche nei confronti della Regione Puglia per evitare il peggio, ma ora bisogna accelerare: prima l'individuazione del Pit manager (nome che sarà poi sottoposto all'attenzione della Provincia di Taranto e dei comuni interessati al Pit 6 e cioè Massafra, Statte, Grottaglie, San Giorgio Jonico, Fragagnano), poi si passerà alla fase operativa. Tra le opere previste, la realizzazione del sottopasso ferroviario a Bellavista, l'infrastrutturazione delle aree Pip a Massafra, Statte e San Giorgio Jonico, la rete ferroviaria di collegamento con il Distripark, la strada di collegamento tra San Giorgio e Taranto. La misura del Pit tesa alla internazionalizzazione del nostro sistema logistico guarda soprattutto ad aree strategiche quali Stati Uniti, Russia, Balcani e paesi del Mediterraneo.

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