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Beneficio fiscale del 5 per mille - Il parere dell'Assessore Provinciale alle Politiche Sociali Stefano Fabbiano

La bozza della legge finanziaria 2007 non contempla il beneficio fiscale del 5 per mille. L'Assessore Stefano Fabbiano fa un'analisi del contributo, della sua natura e delle finalità

Dettagli della notizia

La Legge finanziaria del 23 dicembre 2005 n. 266, articolo 1 comma 337, ha previsto per l'anno 2006, a titolo sperimentale, la destinazione, in base alla scelta del contribuente, di una quota pari al 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche da destinare: 1. a finalità di sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute – lettera a) dell'art. 1 comma 337 della citata legge; 2. al finanziamento della ricerca scientifica e delle università – lettera b); 3. al finanziamento della ricerca sanitaria – lettera c) 4. al finanziamento di attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente. Il decreto del Presidente del Consiglio del 20 gennaio 2006 ha definito le modalità di destinazione della quota pari al cinque per mille e ha approvato il modulo e le istruzioni per l'iscrizione al registro che è stata effettuata per via telematica (appoggiandosi quindi ad un commercialista). Il contribuente ha avuto la possibilità di destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al periodo di imposta 2005, apponendo la firma in uno dei quattro appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (CUD 2006; 730/1- bis redditi 2005; UNICO persone fisiche 2006). E' stata consentita una sola scelta di destinazione. Il beneficio fiscale del 5 per mille e dell'8 per mille di cui alla legge n. 222 del 1985 che prevede la destinazione del contributo alla Chiesa cattolica o ad altre confessioni religiose, non sono in alcun modo alternativi fra loro. Per accedere ai benefici, i soggetti aventi diritto, sopra elencati, hanno dovuto iscriversi ad un nuovo registro istituito presso il Ministero dell'Economia entro il 10 febbraio 2006. Per quanto riguarda in particolare la provincia di Taranto 153 soggetti, di cui alla lettera a) dell'articolo 1 comma 337 della legge n. 266 del 23 dicembre 2005, sono stati ammessi alla destinazione della quota. La bozza della legge finanziaria 2007 non contempla il beneficio fiscale del 5 per mille dell'IRPEF a valere sul prossimo anno. Ciò è un dato preoccupante in quanto viene tolta al volontariato ed al Terzo Settore la possibilità di usufruire di fondi utili per la loro attività. Tra l'altro la L. 328/2000 che ha attuato una rivoluzione epocale nel settore dei servizi socio-sanitari assegna proprio al Volontariato e al Terzo settore in genere, un ruolo propulsivo nella creazione del nuovo welfare; non è quindi comprensibile come la nuova legge finanziaria non sia in linea con il nuovo orientamento normativo compiendo un passo indietro rispetto alle posizioni già consolidate. La disciplina del beneficio fiscale del 5 per mille dovrebbe essere forse riformulata, ma di sicuro non abolita. Una valida alternativa sarebbe ad esempio quella di uniformare il metodo di erogazione dei due benefici fiscali dell'8 per mille e del 5 per mille. Attualmente, infatti, se, nel primo caso, la scelta del contribuente di firmare o meno incide solo sulla destinazione dei fondi e non sul loro ammontare, il 5 per mille ha invece una portata variabile a seconda di quanti contribuenti effettuano la scelta. Garantire il beneficio fiscale del 5 per mille al Volontariato ed al Terzo Settore significa contribuire a velocizzare il processo di coesione sociale e a diffondere la solidarietà come unico modello di interrelazione possibile per il benessere della collettività in un contesto storico-economico segnato da una situazione di evidente crisi che rende difficile alle istituzioni il soddisfacimento di tutti i bisogni ed esigenze. Per questo motivo abbiamo accolto con sollievo le parole del ministro FERRERO che, in una recente intervista, ha dichiarato che il beneficio fiscale del 5 per mille non è indicato nella bozza della nuova legge finanziaria solo per una "svista", confidando che l'errore possa essere corretto quanto prima.

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