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Assegno di cura e Prima dote per i nuovi nati – Due misure adottate dalla Regione Puglia per contrastare le povertà

Con Delibera del 30 ottobre 2006 n. 1633 la Regione Puglia ha approvato l'istituzione dell'assegno di cura per le condizioni di disagio connesse ai carichi di cura familiari per situazioni di fragilità derivanti da non autosufficienza e disabilità. Con Delibera n. 1801 del 28 novembre 2006 è stata invece istituita la Prima dote per i nuovi nati per le famiglie con figli fino a 36 mesi. Nell'interno il testo integrale delle due Delibere

Dettagli della notizia

L'art. 33 della legge regionale 10 luglio 2006 n. 19 prevede al comma 2 lettera c) l'istituzione dell'Assegno di cura, uno strumento nuovo in Puglia che è già stato sperimentato in altre regioni. Si tratta di un sostegno per venire incontro a nuclei familiari che si facciano carico della cura e dell'assistenza di una persona in condizioni di fragilità, derivante da non autosufficienza (anziani e persone con disabilità psichica, fisica, sensoriale). L'intervento sarà realizzato dai Comuni e consiste in una erogazione monetaria mensile concessa ad un nucleo familiare in forza del possesso dei seguenti requisiti: a) presenza nel domicilio abituale del nucleo da almeno un anno (alla data di approvazione della legge) di una persona in condizione di non autosufficienza; b) ISEE del nucleo familiare convivente abitualmente nella stessa abitazione, non superiore a 40.000 euro; c) redditi ad ogni titolo percepiti dalla persona non autosufficiente nell'anno fiscale 2005 non superiori a 25.000 euro d) attestazione da parte del nucleo familiare delle componenti del lavoro di cura non coperte dal servizio sociale a carattere domiciliare e/o comunitario assicurato da Comune e ASL e che ricadono sullo stesso individuo ovvero sul nucleo familiare. L'assegno non può essere superiore a 500 euro mensili e deve essere proporzionato alla gravità della situazione di non autosufficienza, alla situazione reddituale del nucleo familiare, alla composizione del nucleo familiare, alla condizione lavorativa della coppia genitoriale ovvero delle persone adulte che compongono il nucleo. L'erogazione dell'assegno mensile al nucleo familiare deve protrarsi per un periodo massimo di dodici mesi a far data dalla approvazione della graduatoria dei beneficiari da parte dei Comuni interessati. Obiettivo specifico della Prima dote è invece quello di sostenere il carico di cura che la coppia genitoriale assume per la crescita e la prima educazione dei figli e di favorire la conciliazione tra la loro crescita e i tempi di lavoro riducendo così gli ostacoli all'ingresso o alla permanenza delle donne nel mondo del lavoro in caso di nascita di un bambino/a. La Prima dote consiste in un assegno mensile, di importo mai superiore a 200 euro mensili e a 2.400 euro annui, che deve essere proporzionato alle condizioni del nucleo familiare, alla condizione lavorativa delle figure genitoriali, alla composizione del nucleo familiare. La prima dote per i nuovi nati spetta ai nuclei familiari, anche monogenitoriali, nei quali sia presente almeno un minore di età 0-36 mesi, per i quali la situazione economica richieda un sostegno per concorrere alla spesa connessa alla crescita ed all'educazione del minore (ISEE 2005 del nucleo familiare non superiore a 30.000 euro). L'erogazione del contributo deve protrarsi per un periodo massimo di 12 mesi a partire dall'approvazione della graduatoria dei beneficiari da parte di Comuni interessati

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