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Al via la mostra

Questa sera la cerimonia di inaugurazione al museo nazionale di Taranto

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Si inaugura stasera, 26 luglio, alle 19,30, al museo nazionale archeologico di Taranto, la mostra d'arte "Motivi", organizzata nell'ambito del percorso avviato dalla Provincia di Taranto con il progetto "Arsenale Mediterraneo per le arti contemporanee". Il primo segno tangibile della volontà dell' Amministrazione Provinciale di Taranto di ravvivare l'ambito artistico tarantino è stato costituito dalla mostra "Azzurra lontananza" dell'artista tarantino Antonio Michelangelo Faggiano, curata dallo storico dell'arte Antonio d' Avossa. La mostra di Faggiano è diventata il primo passo per l'istituzione a Taranto del "Museo del Mediterraneo". Con la produzione di questa importante mostra, che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, la Provincia di Taranto, con l'assessorato ai Beni Culturali retto da Giuseppe Vinci, rivendica per il nostro territorio un ruolo da protagonista, "concretizzando così l'idea di un ulteriore ciclo di mostre contemporanee che saranno progettate dall' istituendo museo di arte contemporanea e che ci vedrà non più contenitore di eventi altrui ma progettisti e produttori di mostre, rassegne che potremo noi, a nostra volta, esportare evitando così l'infinita catena dei discounts-culturali che pervengono quotidianamente a sud della nostra Italia". Motivi - sottolinea Antonio Basile in sede di presentazione - è il titolo della mostra che prosegue il discorso avviato con" Azzurra lontananza". Alla mostra, curata dal critico d'arte Valerio Dehò, docente di Estetica nell' Accademia di Belle Arti di Sassari, partecipano gli artisti Andrea Indellicati, Sante Polito e Alfredo Quaranta, da tempo impegnati in una ricerca lontana dalle tendenze codificate dal mercato dell' arte. Nella parola "motivo", scrive in catalogo Valerio Dehò, "si nascondono inganni. E nella traduzione ricorsiva della critica, certe volte è meglio sgombrare il campo da imperfezioni e scorie semantiche. Il "motivo" in arte storicamente appare con l'Impressionismo e non è altro che l'occasionalità del dipingere. Non è importante cosa si dipinge, ma lo è invece l'atto stesso, la decisione che viene presa, cioè tutto quanto sta a monte di quella rappresentazione o frammento di essa, che poi definitivamente appartiene all' opera. Il "motivo" è quindi non un surrogato del "soggetto", ma la sua negazione, ne certifica la sua scomparsa come patente di significato, come referente linguistico". Però la parola "motivo", prosegue lo studioso, "è anche un elemento della decorazione, un segno che si ripresenta, qualcosa che ritorna in una struttura musicale come in una struttura pittorica. I "motivi floreali" ne sono un esempio, banale, ma diretto. Si tratta di avere davanti qualcosa che Ernst Gombrich ha saputo collegare alla pulsione dell'uomo verso la ripetizione, verso l'abitudine, verso il cercare e ritrovare degli oggetti, anche visivi, abituali. E naturalmente in questi ciclicità s'intuisce un'attività fondamentale che vuole fissare la presenza umana oltre l'accaduto o l'incidente, ma direttamente nella vita di tutti i giorni. Quel "senso dell'ordine" che presiede all'attività della decorazione, è la ha resa di uno spazio umano, sottratto alla natura, quindi, e per questo mai uguale a se stesso. Ripetizione differente, quindi, come modificazione continua, come verifica e completamento di un ciclo vitale". E "motivo", rileva Dehò, "sta anche per "motivazione", per una sintesi di volontà di comprendere anche ciò che non è comprensibile. Volontà di comunicare stati d'animo e tensioni emotive in bilico tra forma e ragione, com'è nel lavoro di Alfredo Quaranta, in cui gli elementi pittorici possiedono una propria stabilità dal potenziamento nei materiali. III questo si vede come 1'0ccasionalità della pittura è una verifica delle insidie dell' esistenza e della fragilità dei corpi. Invece la materia di Sante Polito non solo ha la solidità della pietra, ma possiede anche dentro una dinamica temporale necessaria. L'artista lavora sui segni e questi provengono da profondità arcane come nel caso della spirale o degli elementi decorativi floreali, che segnano ritmi vegetali e sequenze geometricamente scandite. Sante Polito opera quindi su un doppio livello: da un lato recupera quei materiali che appartengono alla tradizione costruttiva pugliese, come i materiali delle masserie in disuso, dall'altro su questa memoria intreccia forme antropologicamente riconoscibili, semplici(...) Ma anche sul termine "fiore" c'è qualcosa che va oltre il significato lessicale. Spesso sta ad indicare un'eccellenza, il "meglio" del verso russo o l'aspetto visibile e "bello" del male di vivere. Per Andrea Indellicati l'icasticità colorata della rappresentazione, porta su questa strada. Apparenze eteree e fluttuanti al vento, stampe su tessuto ma di forte esistenza pittorica, i suoi fiori sono icone rinnovate e felici. Per l'artista vi è non solo la scelta del _'motivo" come extra-ordinaria presenza decorativa, ma anche la scelta poetica di lavorare sulla traducibilità, rafforzando quindi l'elemento ripetitivo. E in questo coraggio da parte comunque di un artista che sa perfettamente operare con la grafica e con il segno, che si capisce come concettualizzare il "motivo" vuoI dire anche sgombrare il terreno dalle scorie prodotte dalla pittura figurativa. Il doppio livello di resa comunicativa crea di fatto l'iperbole del simbolo, la sua replica meccanica che contrasta e amplifica la matrice espressa attraverso una tecnica più tradizionale". Le opere di questi artisti, in definitiva, denunciano una società alienata ed alienante ed auspicano un nuovo umanesimo. "L'arte contemporanea - dice Vinci - ci aiuterà a costruire una nuova e più ricca identità fondata sullo scambio pacifico e operoso, sul rispetto e la valorizzazione delle differenze". Alla cerimonia di inaugurazione prenderanno parte il presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, l'assessore provinciale ai Beni culturali Giuseppe Vinci, oltre agli artisti e agli studiosi a vario titolo coinvolti nel progetto. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 8,30 alle ore 19,30 fino al 20 settembre prossimo. SCHEDA DI PRESENTAZIONE Titolo della mostra d'arte: Motivi Luogo: Museo Nazionale Archeoldgico di Taranto Periodo: dal 26 luglio al 20 settembre Artisti: Andrea Indellicati, Sante Polito, Alfredo Quaranta Cura della mostra: Valerio Dehò Direzione artistica: Giulio De Mitri Organizzazione: Amministrazione Provinciale di Taranto, ArMAC (Arsenale Mediterraneo per le Arti Contemporanee)/Genius Loci-Arti Visive, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Catalogo a stampa: Motivi, a cura di Valerio Dehò. Presentazioni: Amministrazione Provinciale: Gianni Florido, Giuseppe Vinci. Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia: Giuseppe Andreassi Testi: Valerio Dehò, Antonio Basile, Roberto Lacarbonara. Fotografie: Ciro Quaranta.

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