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Rifornimento idrico, la Provincia tenta la mediazione

Ancora distanti le posizioni di Ilva e Regione Puglia. Carrieri: il risparmio di acqua va utilizzato per il nostro territorio

Dettagli della notizia

Ancora distanti le posizioni di Ilva e Regione Puglia sul rifornimento idrico per alimentare il processo produttivo degli impianti siderurgici tarantini. Sull’argomento, interviene il vicepresidente della Provincia di Taranto nonché assessore ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri. 
"Il nostro intendimento è ricucire lo strappo: trovare una soluzione significa infatti tutelare gli interessi del territorio nel rispetto delle legittime posizioni espresse dai soggetti in campo. 
Riteniamo innanzitutto corretta la posizione della Regione Puglia, rappresentata dall’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati, il quale si preoccupa di destinare all’idrico potabile il quantitativo di acqua di 250 litri al secondo che attualmente l’Ilva preleva dal fiume Sinni per alimentare il suo sistema produttivo.
Come pure va sottolineato il fatto che l’Ilva dal 1996 ad oggi ha ridotto il prelievo di acqua dal fiume Sinni passando dagli 800 litri al secondo agli attuali 250 litri. Questa scelta del gruppo siderurgico ha contribuito ad affrontare meglio l’emergenza idrica che abbiamo dovuto fronteggiare qualche anno fa. 
Consideriamo inoltre saggia la proposta dello scambio tra l’acqua del Sinni da destinare all’uso idropotabile e l’acqua reflua super-affinata proveniente dagli impianti Gennarini-Bellavista da destinare al processo produttivo. Per realizzarsi concretamente, questo scambio dovrà garantire allo stabilimento siderurgico il rifornimento di acqua avente caratteristiche idonee ad alimentare senza problemi gli impianti. 
E ancora: il contributo che l’Ilva deve pagare per i suoi consumi all’Acquedotto Pugliese, gestore dell’impianto di super-affinamento, non deve essere superiore a quello che attualmente paga alla Regione Basilicata per approvvigionarsi dell’acqua dal fiume Sinni. 
Un altro punto qualificante di un possibile quanto auspicabile accordo al quale la Provincia assegna una straordinaria importanza, è che in questo scambio dell’acqua la Regione Puglia garantisca che il risparmio idrico ottenuto venga interamente utilizzato per il nostro territorio. Un accordo a queste condizioni ci consentirebbe infatti di salvaguardare il nostro fabbisogno idrico. Ancora una volta, quindi, la parola d’ordine è pianificazione per evitare nuove emergenze. 
Infine, siamo convinti che una proficua ripresa del tavolo concertativo da parte della Provincia, successivamente alla soluzione del problema gestionale dell’impianto, dovrà trovare, d’intesa con la Regione Puglia, le giuste soluzioni tecniche e finanziarie per implementare e portare a compimento lo schema idrico della Provincia, noto anche come progetto Deac (Depurazione Acque), assicurando il pieno utilizzo delle condotte e degli impianti già realizzai e collaudati dalla Provincia di Taranto. Sulla base di queste premesse, il presidente Florido la prossima settimana convocherà le parti riavviare la discussione". 
 

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