La Provincia si mobilita per la liberazione di padre Bossi
Il missionario rapito nelle Filippine. Affisso uno striscione campeggerà sulla facciata di Palazzo del governo
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Anche la Provincia di Taranto si mobilita simbolicamente per la liberazione di padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano rapito il 10 giugno scorso nel sud delle Filippine. Domani mattina, 13 luglio, alle ore 9, sarà affisso uno striscione sulla facciata del Palazzo del Governo con la scritta "Liberate Padre Bossi".
"Il nostro è un gesto semplice ma dall'alto valore simbolico – spiega il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido – per manifestare piena solidarietà ad un uomo di pace la cui vita è stata interamente dedicata per la difesa dei più deboli. A volte, anche iniziative come questa servono a sensibilizzare l'opinione pubblica, a segnalare un'insofferenza verso atteggiamenti inqualificabili che offendono la vita, umiliano gli uomini di Chiesa e i laici che in ogni parte del mondo sono impegnati a portare un messaggio di pace e di speranza. Noi non ci stiamo e dunque manifestiamo in questo modo, così come hanno fatto in molte altre città italiane. Siamo ben consapevoli – conclude il capo dell'Amministrazione provinciale – che altre sono le logiche che generalmente determinano la liberazione degli ostaggi e delle persone che finiscono nelle mani dei terroristi. Siamo tuttavia convinti che anche la testimonianza gioca un ruolo importante per sostenere e promuovere la cultura della solidarietà e della tolleranza contro ogni forma di violenza e di sopruso".