"La città possibile": la ricchezza del linguaggio teatrale per costruire nuove forme di cittadinanza attiva
Questa mattina la presentazione ufficiale del progetto grazie all'intesa tra Provincia, Crest e Teatro Pubblico Pugliese. Primo appuntamento il 12 marzo con Dario Vergassola. Seminari rivolti agli studenti, a coordinare il loro lavoro sarà il regista e attore grottagliese, Alfredo Traversa. "Ad ospitare questi incontri – ha spiegato l'assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Vinci - sarà l'Auditorium della facoltà di Scienze della formazione, in via Grazia Deledda al quartiere Tamburi, un luogo che intendiamo valorizzare per renderlo disponibile alla fruizione della comunità ionica trecentosessantacinque giorni all'anno. A quest'idea l'Amministrazione provinciale sta già lavorando da tempo, insieme alla Regione Puglia"
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Utilizzare il linguaggio del teatro e l'impegno personale di intellettuali e artisti per promuovere nuove forme cittadinanza attiva.
È questo uno dei principali obiettivi del progetto "La città possibile" che prende il via il prossimo 12 marzo per concludersi il 20 maggio. Sette i seminari in programma: ad incontrare gli studenti, destinatari privilegiati di questo percorso formativo, saranno Dario Vergassola, protagonista del primo appuntamento, Pierluigi Cervellati, Ulderico Pesce, Bernardo Rossi Doria, Francesco Erbani, Marco Baliani e Alessandro Langiu. Questa mattina, a Palazzo del governo, la presentazione dell'iniziativa organizzata dalla Provincia (assessorati alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili), dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Crest.
"Ad ospitare questi incontri – ha spiegato l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Vinci - sarà l'Auditorium della facoltà di Scienze della formazione, in via Grazia Deledda al quartiere Tamburi, un luogo che vogliamo valorizzare per renderlo disponibile alla fruizione della comunità trecentosessantacinque giorni all'anno. A quest'idea l'Amministrazione provinciale sta già lavorando da tempo, insieme alla Regione Puglia. A Taranto e nella sua provincia, scarseggiano infatti i luoghi dove potersi incontrare e discutere, sembra paradossale ma è proprio così. Attraverso questa operazione, noi vogliamo quindi coltivare l'ambizione di riproporre al centro del dibattito il tema della crescita culturale parlando agli studenti e discutendo del futuro di questa comunità".
Invitate dunque a partecipare ai seminari tutti le scuole ioniche. Gli studenti formeranno una sorta di gruppo di ascolto e alla fine proporranno il loro punto di vista, opportunamente stimolati da Alfredo Traversa, regista e attore grottagliese, che farà loro da tutor. Anche la scelta del luogo dove si terranno i seminari, il quartiere Tamburi appunto, non è casuale ma per certi versi fortemente simbolica. Sullo sfondo, il rapporto tra la grande industria ed il territorio alle prese con tante criticità da affrontare ma capace anche di esprimere talenti e nuove importanti iniziative per dare forza ad un progetto di rinascita della comunità ionica. Quella rinascita che "La città possibile" vuole contribuire a realizzare, come da diversi punti di vista hanno tenuto a sottolineare anche Clara Cottino, presidente del Crest, l'assessore provinciale alle Politiche giovanili Pietro Giacovelli e Alfredo Traversa.
ECCO IN SINTESI LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO:
La città possibile
teatro, urbanistica e letteratura
per un laboratorio di cittadinanza attiva
Auditorium Scienze della Formazione
via Grazia Deledda - Taranto
Perché un centro di produzione e fruizione teatrale in un quartiere martoriato dalle industrie come i Tamburi? Per indagare sul presente e, al contempo, per non rinunciare al futuro. Come? Con il contributo di autorevoli esponenti dell'urbanistica, della letteratura e dell'architettura, per rifondare radici, disegnare scenari di una città (ancora) possibile. E, non di meno, con le testimonianze e le pratiche di autori/attori teatrali che negli ultimi anni hanno operato la scelta di un teatro "civile", cioè direttamente volto a sensibilizzare le coscienze attorno a drammi sociali, oppure quella di raccontare la realtà attraverso lo sguardo sapientemente strabico della satira.
A chi è rivolto il progetto?
Dentro il ragionamento che andremo a sviluppare risulta evidente il ruolo centrale del territorio nel ridefinire l'identità di una comunità solidale, a partire dalle risorse che si trovano da sempre o da poco tempo su quel dato luogo.
Cuore pulsante del territorio, che scegliamo quale interlocutore, è la scuola. Sono i suoi "abitanti", ovvero gli studenti. Ad essi è destinato in via privilegiata questo nuovo percorso progettuale che intende arricchire la proposta culturale della città e coniugare la formazione culturale e teatrale dei giovani con le problematiche forti che appartengono all'oggi ed al futuro di Taranto. Anche per avviare un confronto sulla eticità dell'antica polis, per riappropriarsi oggi di un senso di appartenenza capace di ridare diritto di cittadinanza alla dignità in una città violata e derubata.
Ogni workshop elaborerà un proprio percorso di ricerca e di lavoro – pur rimanendo nell'ambito dello specifico tema contenitore e giungerà a proprie risultanze. Sarà compito del tutor del "gruppo di ascolto", Alfredo Traversa, assemblare le riflessioni prodotte dagli studenti e dare forma alle stesse in una comunicazione finale.
Offriranno il loro contributo:
Ulderico Pesce. Più che attore, ama definirsi cronista. I temi di attualità che affronta nei suoi spettacoli sono frutto di una vera sudata ricerca, di personali indagini, di denunce e petizioni. Fra i suoi lavori "Storie di scorie", "FIATo sul collo" (Premio Riccione Teatro 2005) e il più recente "Asso di monnezza", che parla di inceneritori, termovalorizzatori, termoutilizzatori.
Dario Vergassola è uno di quegli intervistatori, e non ce ne sono molti, che ha il coraggio e la faccia di bronzo per domandare a un maestro dell'architettura: "Lei si occupa del degrado delle periferie. Precisamente: quante è riuscito a degradarne?". E loro, i poveri guru spiazzati da tanta sfacciataggine, non possono che prestare diligentemente il fianco alle sue interviste-cilicio.
Pier Luigi Cervellati, architetto urbanista, è docente di Progettazione e riqualificazione urbana e territoriale all'Università di Venezia. Nel suo libro - L'arte di curare la città - indica la necessità di rileggere le radici della storia del territorio, del suo modo di essere - e di essere stato – affinché si inneschi un riordino urbano in grado di recuperare e conservare quelle peculiarità che hanno sempre connotato la città.
Bernardo Rossi Doria, architetto urbanista, direttore del Dipartimento Città e Territorio dell'Università di Palermo; da sempre impegnato, anche come Segretario Generale di "Italia Nostra", contro le pratiche cieche di urbanizzazione distruttiva, incapaci di incorporare la memoria dei luoghi interessati. Crede in una urbanistica capace di dare risposte a bisogni e problemi del futuro a partire dall'eredità territoriale che ci è data.
Francesco Erbani, giornalista di Repubblica (Premio di Giornalismo Civile 2003), ha realizzato un viaggio ideale tra i custodi dei paesaggi italiani. E' un narratore dell'oggi, racconta l'hic et nunc dell'assalto ai beni culturali ed ambientali in Italia, nella stessa linea di impegno culturale e civile che fu di Antonio Cederna.
Alessandro Langiu, giovane attore e regista teatrale tarantino. Nel 2003 mette in scena "Venticinquemila granelli di sabbia", ambientato nel quartiere operaio Tamburi. Da allora continua con i suoi spettacoli a svegliare le coscienze e a denunciare i disastri ambientali e le vittime del lavoro che tristemente appartengono alla nostra città.
Marco Baliani, autore, attore e regista teatrale. Nel 1989 con il suo "Kholhaas", tratto da Kleist, apre la strada a quello che sarà poi chiamato "teatro di narrazione". La forma teatrale che più di tutte darà voce alle urgenze del teatro civile, perfetto connubio tra l'arte del teatro e l'espressione di una forte partecipazione etica dell'attore/autore ai problemi del nostro tempo. Il suo "Pinocchio nero", nato da un progetto di recupero dei ragazzi di strada in uno slum di Nairobi, è l'ultimo in ordine di tempo importante spettacolo approdato in tante città italiane e non solo.
Alfredo Traversa, regista e attore grottagliese. Formatosi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico", è approdato al teatro di poesia, passando attraverso il teatro popolare e la scena contemporanea. Al centro della sua attività l'apertura di spazi teatrali "altri" come le cave di Fantiano di Grottaglie, le masserie di Crispiano, l'hangar della Marina Militare e vari impianti industriali in uso e disuso.
Fortemente voluto dalla Provincia di Taranto e dal Teatro Pubblico Pugliese il progetto La città possibile è stato programmato dal Teatro Crest
Teatro Crest. Dal 1977 il C.r.e.s.t. porta avanti in un ambiente difficile - sia socialmente che culturalmente, un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Interlocutori privilegiati della sua attività sono i bambini, i ragazzi, i giovani, gli operatori della scuola (insegnanti, dirigenti, educatori), con l'intento di creare in un contesto privo di strutture teatrali un punto di riferimento culturale e professionale forte.
Calendario:
12 marzo ore 15.30 Dario Vergassola
27 marzo ore 15.30 Pier Luigi Cervellati
10 aprile ore 9.30 Ulderico Pesce
22 aprile ore 9.30 Bernardo Rossi Doria
6 maggio ore 9.30 Francesco Erbani
13 maggio ore 9.30 Marco Baliani
20 maggio ore 9.30 Alessandro Langiu