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Gestione dei rifiuti, Conserva: sì alla continuità, no a soluzioni alternative

L'assessore provinciale all'Ambiente risponde ad una richiesta della società Cisa di Massafra

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"Non possiamo permetterci altre soluzioni, il combustibile da rifiuti non può andare in discarica ma trattato e smaltito presso l'impianto di termovalorizzazione". Con queste parole l'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Conserva, si rivolge alla società Cisa di Massafra, proprietaria dell'impianto dove vengono trattati i rifiuti solidi urbani prodotti dal bacino Ato/1 comprendente i comuni del versante occidentale della provincia ionica. Il contratto che lega la società Cisa all'impresa che gestisce il termovalorizzatore è in scadenza e, stando a quanto sostiene l'azienda massafrese, non ci sono margini di trattativa sufficienti per rinnovare l'accordo. Di qui l'esigenza manifestata dalla società di individuare altre soluzioni. In sostanza, si chiede che il cdr, cioè il combustibile da rifiuti, possa essere smaltito in discarica. A questa richiesta è giunta puntuale la risposta dell'assessorato all'Ambiente della Provincia di Taranto: "Una soluzione di questo tipo, cioè discarica e non più termovalorizzatore, se adottata – ha spiegato Conserva – mortificherebbe il lavoro di questi anni finalizzato a produrre energia proprio attraverso il trattamento dei rifiuti. Peraltro, nel nostro territorio al momento non ci sono altri impianti disponibili per immaginare soluzioni alternative. Di qui l'invito che abbiamo rivolto alla società Cisa e ai gestori del termovalorizzatore di trovare comunque un'intesa per non compromettere la già delicata gestione del ciclo dei rifiuti. I problemi contrattuali devono insomma essere superati, almeno questo è il nostro auspicio. In queste circostanze, occorre infatti assumersi responsabilità per non gettare alle ortiche la programmazione messa in campo dalle pubbliche amministrazioni ed in questo caso dalla Provincia di Taranto".

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