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Distripark, Florido: il progetto c'è ed è stato presentato

Il presidente della Provincia: "la Regione Puglia individui forme e modi per finanziarlo. E, comunque, è opportuno ricordare che mai è stato ostacolato l'insediamento di operatori privati nelle aree portuali dello scalo ionico". In allegato le schede dell'intervento proposto e la relativa documentazione consegnata all'Ufficio Unico di Area Vasta Tarantina

Dettagli della notizia

Sullo sviluppo del porto, si registra la presa di posizione del presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido. "L'avvocato Arnaldo Sala ha trovato il modo per attaccare la Provincia di Taranto ricordando che l'assessore al Bilancio della Regione Puglia, in recenti esternazioni, ha tra l'altro dichiarato che l'area Distripark di Taranto non è stata finanziata perché mai la stessa società consortile Distripark si è candidata a ricevere finanziamenti regionali e che, in caso contrario, egli avrebbe certamente accolto la richiesta di sostegno economico e finanziario. Per amore di verità e nel rispetto dei fatti, mi corre l'obbligo di dire che le cose stanno diversamente poiché la società Distripark (come si evince dagli allegati alla presente nota) in ottemperanza alle determinazioni della Regione Puglia, ha inviato la relativa documentazione all'Ufficio Unico di Area Vasta Tarantina, in data 15 settembre 2008, comprendente la scheda progetto per la realizzazione di un Distripark nelle aree portuali di Taranto. Confido che nelle poche settimane che residuano fino alla data delle nuove elezioni, la Regione Puglia possa individuare modi e forme per finanziare il progetto. Intendo poi ricordare, anche in qualità di presidente della società Distripark e rispondendo così anche ad altre fonti polemiche, che l'area portuale in questione è stata sottoposta, con finanziamenti della Provincia di Taranto, alla caratterizzazione di 72 ettari di superficie e che, nonostante le assurde ed innumerevoli leggi in materia, in queste ore si dovrebbe assistere al via libera per l'uso dell'area stessa. È opportuno ribadire che mai la società consortile Distripark ha ostacolato eventuali insediamenti di operatori privati; sull'area in questione hanno manifestato interesse alcuni operatori di logistica italiani (Rivalta e Bari) e internazionali (interporto di Rotterdam). È doveroso precisare che tali interessamenti si sono infranti sempre contro le attuali condizioni del porto di Taranto, le cui enormi potenzialità vengono mortificate dalle difficoltà di realizzare nuovi fondali e nuovi approdi. Opere che, se portate a termine, renderebbero concretamente appetibile il nostro porto e giustificherebbero una disponibilità di aree da destinare alla logistica che fra Distripark, piattaforma "Gavio" e insediamenti privati già esistenti (De Gennaro) supera i 120 ettari. La mia presa di posizione è assunta anche a tutela dei soci facenti parte della società Distripark che, oltre alla Provincia di Taranto, sono il Comune di Taranto, la Camera di commercio e l'Autorità portuale. Occorre infine puntualizzare che il sottoscritto, in qualità di presidente della Provincia e della stessa società Distripark, ed il sindaco di Taranto, i commissari di Autorità portuale e Camera di commercio, non percepiscono e mai hanno percepito un euro per tale responsabilità. Il nostro unico obiettivo è lo sviluppo dell'area portuale".

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