Carrieri: a rischio i fondi per la ristrutturazione del MarTa
L'allarme lanciato dall'assessore provinciale ai Lavori pubblici e alla Programmazione territoriale. La Regione Puglia nel 2008 aveva stanziato 2 milioni e 600mila euro per un primo lotto di lavori ma manca ancora il nulla osta del ministero dello Sviluppo Economico per dare il via libera all'apertura del cantiere. L'appello alla mobilitazione lanciato dall'esponente della giunta Florido è rivolto alla classe dirigente di Terra Ionica ed in particolare ai parlamentari e ai consiglieri regionali. Siamo ancora in tempo per non perdere questo finanziamento - dice - ma bisogna fare presto
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È a rischio il finanziamento di circa 2 milioni e 600mila euro che la Regione Puglia aveva stanziato per la ristrutturazione del museo MarTa di Taranto.
A lanciare l'allarme è l'assessore provinciale ai Lavori pubblici e alla Programmazione territoriale, Costanzo Carrieri: "Della questione, alquanto delicata, abbiamo discusso nell'ultima riunione della cabina di regia dell'ufficio di Area Vasta. Questi i fatti: la Regione Puglia, utilizzando i fondi residui Por 2000-2006, aveva dato il via libera, nel 2008, al primo lotto del progetto di ristrutturazione e di funzionamento del museo di Taranto. Purtroppo, i lavori non possono iniziare perché manca ancora il necessario nulla osta del ministero dello Sviluppo economico.
Di qui l'appello alla mobilitazione che rivolgo ai nostri rappresentanti istituzionali, in particolare ai parlamentari e ai consiglieri regionali di Terra Ionica, per scongiurare il peggio. Il rischio – spiega l'esponente della giunta Florido - è quello di perdere i fondi in questione o che, ed in questo caso oltre al danno ci sarebbe la beffa, questi soldi vengano spesi per altri territori ed altri scopi. Il risultato sarebbe a questo punto catastrofico: un'intera comunità umiliata, un'occasione persa per rilanciare uno dei poli di eccellenza della nostra cultura qual è appunto il museo di Taranto. La classe dirigente della nostra provincia faccia dunque fronte comune per difendere le nostre aspettative di crescita economica, sociale e culturale.
Al di là delle responsabilità, che pure andrebbero accertate, resta il fatto che ancora una volta Taranto e la sua provincia vengono trattate con una certa superficialità. La politica, a prescindere dalla farraginosità dei procedimenti amministrativi, ha il dovere di vigilare e di rendere conto degli impegni assunti con i cittadini. Siamo ancora in tempo per salvare questo finanziamento ma bisogna far presto".