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Appello alla Regione: sfruttiamo i fondi europei per la pesca

Questa mattina la riunione convocata da Albisinni. Il 30 giugno nuovo incontro

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La Provincia si schiera con i pescatori alle prese con l'entrata in vigore del regolamento emanato dal consiglio europeo relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo. Dopo la riunione di questa mattina all'assessorato provinciale alle Attività produttive, di questo scottante argomento si tornerà a parlare il 30 giugno prossimo insieme Regione Puglia. Già pronte le convocazioni. Anche tra due settimane saranno coinvolte le associazioni di categoria. "L'idea – spiega l'assessore alle provinciale con delega alla Pesca, Luigi Albisinni – è quella di attingere alle misure previste dal Fondo europeo per la pesca con riferimento ai piani di gestione delle risorse per il golfo di Taranto. Chiederemo alla Regione Puglia di condividere questa iniziativa e sostenere così i pescatori che ora devono fare i conti con alcuni problemi legati all'attuazione del regolamento comunitario. In particolare, sono due i punti che fanno discutere: da un lato l'utilizzo delle reti a maglie più larghe e dall'altra le distanze da rispettare per l'attività di pesca. Naturalmente, noi siamo dell'avviso che bisogna fare il possibile per salvaguardare l'ecosistema e, tuttavia, non possiamo ignorare le osservazioni critiche dei diretti interessati e cioè dei pescatori. La risorsa mare rappresenta un'opportunità straordinaria nell'ambito del progetto Terra Jonica Unica ed è perciò nostro dovere prestare la massima attenzione alle sollecitazioni degli operatori di questo comparto economico particolarmente importante per il nostro territorio. Peraltro – aggiunge l'esponente della giunta Florido – l'altro ieri la Regione Puglia ha deliberato il cosiddetto fermo biologico e anche di questo sarebbe opportuno discutere per valutare se non sia il caso di estenderlo anche ad altri segmenti di pesca attualmente esclusi da questo provvedimento. Inoltre, non esiste ancora il piano nazionale della pesca e tanto meno quello regionale. Ci sono insomma tanti aspetti da approfondire per tutelare i diritti e gli interessi dei nostri pescatori".

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