Anche i cittadini diventano "legislatori europei"
Via libera dal Parlamento di Strasburgo. Un comitato composto da persone provenienti da almeno sette Stati membri, potrà registrare un'iniziativa e iniziare a raccogliere le firme per presentare una proposta di legge dell´UE
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(da Strasburgo - Sergio Pargoletti ) Un altro importante passo in avanti e' stato compiuto per avvicinare i cittadini alle istituzioni comunitarie: il Parlamento europeo, durante la sessione plenaria in corso di svolgimento in questi giorni a Strasburgo, ha infatti approvato le regole di base per il funzionamento dell´iniziativa popolare europea, prevista dal Trattato di Lisbona. Un milione di citadini dell´Unione potra´ presto presentare alla Commissione proposte di legge europea.
"Oggi l'Unione europea si sta aprendo a una democrazia partecipativa. I cittadini posseggono adesso gli stessi diritti del Parlamento del Consiglio sull'iniziativa politica. Spetta a loro agire", ha commentato con soddisfazione Alain Lamassoure (PPE, Francia) durante il dibattito precedente la votazione, che ha visto il testo approvato con 628 voti a favore, 15 contrari e 24 astensioni.
La corelatrice Zita Gurmai (S&D, Ungheria) ha aggiunto che "l'iniziativa dei cittadini rappresenta un'opportunità unica. Per la prima volta i cittadini possono unirsi per farci sapere se stiamo lavorando nel modo giusto. Ne abbiamo un grande bisogno".
Ecco come funziona
Appena la legislazione entrerà in vigore, un "comitato di cittadini" composto di persone provenienti da almeno sette Stati membri, potrà registrare un'iniziativa e iniziare a raccogliere le firme, su carta o online, dopo la verifica di ammissibilità che spetta alla Commissione.
A ogni iniziativa sono concessi 12 mesi per la raccolta del milione di firme richieste e i firmatari devono provenire da almeno sette Stati membri. Un numero minimo di firme per Stato membro deve essere raccolto, numero che varia secondo la popolazione. Per l'Italia è 54.000, per la Germania 74.250 e per Malta 3.750.
Gli Stati membri hanno l'onere di verificare la validità delle dichiarazioni a sostegno delle firme e potranno scegliere quale tipo d'informazione sia necessaria affinché le firme siano convalidate. Nella maggioranza dei casi, il numero della carta d'identità è obbligatorio. I firmatari dovranno essere cittadini europei e in età di voto.
La procedura termina con la decisione della Commissione europea, da adottare entro tre mesi dal completamento della verifica delle firme, se procedere o meno con una proposta legislativa. Tale decisione dovrà essere resa pubblica.
I principali risultati ottenuti dal Parlamento
I deputati sono riusciti, su una serie di importanti punti, a rendere lo strumento dell'iniziativa popolare più semplice e accessibile. Una delle richieste del Parlamento è stata quella di evitare che la conferma di ammissibilità da parte della Commissione non avvenisse dopo aver ottenuto 300.00 firme come proposto, ma immediatamente dopo la registrazione dell'iniziativa.
Anche il numero minimo di Stati membri dai quali le firme devono provenire è stato ridotto da un terzo a un quarto, cosi come la garanzia che tutte le iniziative che raggiunono un milione di firme avranno un seguito, inclusa un'audizione pubblica, sono altre modifiche adottate grazie all'insistenza dei deputati.
Infine, i deputati hanno chiesto e ottenuto che la Commissione aiuti gli organizzatori di una raccolta di firme con una guida di facile uso, un software a codice aperto per le firme online e la predisposizione di un punto d'informazione.
La risoluzione è stata approvata con 628 voti a favore, 15 contrari e 24 astensioni. Un bel risultato per quanti ancora credono - e fortunatamente sono molti - in una Europa unita e solidale all´insegna della democrazia partecipativa.
Prossime tappe
Dopo l'approvazione formale del Consiglio, che dovrebbe avvenire entro poche settimane, gli Stati membri avranno un anno per integrare la nuova normativa nella legislazione nazionale. Il nuovo strumento dovrebbe quindi entrare definitivamente in vigore all'inizio del 2012.