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Al carcere di Taranto sarà istituita una classe dell'istituto alberghiero Mediterraneo

Questa mattina la presentazione del progetto formativo da Massaro, Terzulli e Baldassari

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I ruoli sono diversi ma l'obiettivo è comune: favorire il recupero ed il reinserimento sociale dei detenuti. E così la Provincia, la direzione della casa circondariale di Taranto e l'istituto alberghiero Mediterraneo di Pulsano hanno pensato bene di offrire alla popolazione carceraria un'opportunità formativa in più.
Dal prossimo anno scolastico, infatti, all'interno della struttura penitenziaria tarantina sarà istituita una classe dell'alberghiero. Il corso di studi sarà di durata quinquennale ma per i detenuti si profila anche la possibilità di acquisire la qualifica professionale che si consegue dopo tre anni. Per diventare cuochi, appunto, o comunque esperti della ristorazione.
Questa mattina, a Palazzo del governo, l'iniziativa è stata presentata dall'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Francesco Massaro, dalla direttrice del carcere ionico Stefania Baldassari e dal dirigente scolastico dell'istituto alberghiero di Pulsano Francesco Terzulli.
"Siamo orgogliosi di annunciare – ha detto Massaro – che lo scorso 29 gennaio la Regione Puglia ha approvato la nostra proposta contenuta nel piano provinciale di riordino della rete scolastica. Tra i nuovi indirizzi che mettiamo a disposizione degli studenti ionici, figura anche questa opportunità che offriamo ai detenuti in un'ottica di formazione finalizzata al loro recupero e reinserimento sociale".
Concetto espresso anche dalla direttrice Stefania Baldassari: "Ringrazio la Provincia e l'istituto alberghiero per la preziosa collaborazione. Peraltro, questo corso di studi ben corrisponde alle esigenze della popolazione carceraria costituita in gran parte da persone che dimostrano di possedere maggiore dimestichezza proprio con le attività pratiche".
E imparare un mestiere, è stato sottolineato, consente ai detenuti, una volta riacquistata la libertà, di giocarsi una chance occupazionale; l'alternativa, infatti, è tornare a delinquere, come insegnano le casistiche del caso. Ecco perché il tema del reinserimento sociale non è questione che tocca solo l'Amministrazione carceraria ma investe, a vario titolo, quasi tutte le istituzioni pubbliche.
"Gli spazi disponibili all'interno del carcere di Taranto sono ampi – ha ricordato il dirigente scolastico Francesco Terzulli – e anche i laboratori della cucina sono ben attrezzati". Del resto, nella struttura penitenziaria tarantina vengono preparati ogni giorno circa 700 pasti per tre volte al giorno. La popolazione carceraria conta attualmente 637 persone.
"Con il passaggio della sede da Leporano a Pulsano – ha aggiunto Terzulli – abbiamo rinnovato e ampliato la nostra offerta formativa, come dimostra appunto l'istituzione del corso di studi presso il carcere di Taranto".
Si partirà dunque a settembre con una classe che sarà composta verosimilmente da una ventina di studenti-detenuti.
 

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