"Aiuti all’agricoltura, intervenga il governo"
L'istanza a firma di Gianni Florido e Luigi Albisinni è stata inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai tre ministri interessati, Galan, Tremonti e Fitto. Chiesto il blocco delle cartelle notificate da Equitalia e la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali
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"Il governo intervenga con misure concrete per aiutare gli agricoltori": è questo l’appello che la Provincia di Taranto rivolge al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai tre ministri interessati, Galan, Tremonti e Fitto, titolari rispettivamente dei dicasteri alle Politiche Agricole, all’Economia e ai Rapporti con le Regioni.
Questa mattina, infatti, è stata inviata a Palazzo Chigi l’istanza a firma del presidente della Provincia Gianni Florido e dell’assessore provinciale all’Agricoltura, Luigi Albisinni; i due rappresentanti istituzionali chiedono all’Esecutivo di correre ai ripari con un decreto che "disponga la sospensione e/o la moratoria, per un congruo periodo, dei pagamenti previdenziali e contributivi con conseguente blocco dei pagamenti delle cartelle notificate ad istanza di Equitalia". Chiesta anche la "proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali in agricoltura, nelle more della riforma strutturale della relativa previdenza".
Ecco il documento completo:
"Premesso che la crisi economica che ha colpito a livello mondiale ogni comparto produttivo non ha certamente risparmiato quello agricolo italiano e, in particolare, quello del Sud già in grande sofferenza; che la Provincia di Taranto – con la fattiva collaborazione delle organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori, Uci-Copagri, Tavolo Verde, Coldiretti) nonché di parlamentari ionici, consiglieri regionali e provinciali – dedica una costante attenzione alla gravissima crisi dell’intero settore e che nell’incontro del 23 luglio 2010 si è addivenuti alla determinazione di formulare la presente istanza; che, invero, la situazione di gravissima crisi del comparto agricolo ha ormai raggiunto nelle Regioni del Sud Italia dimensioni tali da far temere per la stessa sopravvivenza del settore e che, specificatamente in Puglia e nella Provincia di Taranto in particolare, lo stesso accesso alla "risorsa terra" per finalità agricole è gravemente in pericolo; che la crescita incontrollata dei costi di produzione, degli oneri diretti e indiretti, il crollo dei prezzi di vendita, il mancato sostegno della domanda, la concorrenza sleale, la contraffazione, la mancanza di una sistemica politica agricola, le distorsioni di mercato, l’eccesso del costo del lavoro, la crescita dei costi di produzione, il calo del costo del prodotto, i cartelli, gli oligopoli nella fissazione dei prezzi sia per acquistare i frutti maturi sia per venderli al consumo, hanno concorso a determinare una situazione insostenibile, nella quale centinaia di aziende nel solo territorio della Provincia di Taranto nel corso degli ultimi periodi sono state "messe all’asta"; che ne consegue una condizione di gravissimo disagio per le famiglie ed i lavoratori del settore agricolo, che si trovano privi di reddito e di occupazione, senza alcuna concreta prospettiva in un prossimo futuro; che la crisi del comparto e l’abbandono delle produzioni determina altresì gravi ripercussioni in termini ambientali e di corretta gestione del territorio agricolo, per il venir meno dell’essenziale funzione di salvaguardia del patrimonio naturale, che soltanto il continuativo e diffuso esercizio dell’attività agricola può garantire; che la situazione negli ultimi mesi è progressivamente peggiorata, anche a causa del continuo aggravio del debito delle aziende agricole, ridotte ormai a condizioni reddituali d’insussistenza; che la situazione di cui sopra è divenuta ancor più grave a causa della "cartolarizzazione" attraverso la quale l’Inps ha ceduto tutti i crediti contributivi ad una società appositamente costituita (la SCCI), con rilevantissimi profitti per quest’ultima; che, invero, Equitalia ha bloccato i conti bancari delle aziende e, finanche, gli attrezzi di lavoro degli agricoltori (quali le macchine agricole); che la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, con propria nota in data 8.10.09, ha evidenziato al Governo nazionale che la "crisi economica e finanziaria che sta attraversando tutti i comparti produttivi ha, ormai, assunto proporzioni drammatiche per l’agricoltura italiana, alimentando le già gravi difficoltà strutturali in cui da anni versa il settore delle produzioni agricole".
Premesso che la Giunta Regionale della Puglia con propria deliberazione n. 4103 del 10.11.2009, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale il 23 dicembre 2009, ha segnalato al competente Ministero lo stato di crisi del comparto agricolo e delle sue produzioni, stabilendo di chiedere allo stesso Dicastero la dichiarazione dello stato di crisi; che il quotidiano aggravarsi della situazione di crisi (ancora più pesante laddove si consideri che è ormai prossima - 31 luglio 2010 – la scadenza della proroga per la fiscalizzazione con aumenti contributivi del 68%) e la sua stessa dimensione rendono ormai indifferibile un intervento complessivo che prenda atto della crisi, con la adozione di interventi immediati idonei ad assicurare un primo urgente sollievo per un intero comparto produttivo che rischia di scomparire; che quanto sopra esposto configura una situazione di grave emergenza, che impone l’adozione di idonee misure economiche, finanziarie e regolatorie, che possano consentire una agricoltura dinamica, efficiente e sostenibile, quale scelta strategica anche per le generazioni future;
Tutto ciò premesso, rivolgono rispettosa istanza alle Istituzioni in indirizzo, per quanto di rispettiva competenza
affinché con decreto
- si dia atto della situazione di emergenza del comparto agricolo, prioritariamente nel Sud e specificatamente nella Provincia di Taranto, conseguente allo stato di crisi del settore, con la adozione di ogni adeguato provvedimento che possa favorire il recupero di una possibile redditività delle imprese;
- si disponga la sospensione e/o moratoria, per un congruo periodo, dei pagamenti previdenziali e contributivi con conseguente blocco dei pagamenti delle cartelle notificate ad istanza di Equitalia (sia per il palese stato di crisi del comparto agricolo sia per verificare l’esatto ammontare del debito INPS riportato nelle medesime cartelle, al fine di dare pari opportunità e trattamento agli agricoltori), nonché con conseguente sospensione delle procedure esecutive in corso, dei pignoramenti e delle vendite all’asta delle aziende.
- si disponga altresì la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali in agricoltura, nelle more della riforma strutturale della relativa previdenza".