Agricoltura, appello a Berlusconi e ai ministri Fitto e Galan
Provincia e associazioni di categoria chiedono la dichiarazione dello stato di crisi
Dettagli della notizia
Dichiarazione dello stato di crisi, proroga o sospensione del pagamento dei debiti maturati dagli agricoltori previa verifica degli importi effettivamente dovuti, rinnovo della fiscalizzazione degli oneri contributivi e previdenziali. Sono queste le richieste che finiranno nel documento che il Tavolo per l’agricoltura, riunitosi questa mattina, invierà al presidente del Consiglio Silvio Berluconi e ai ministri per le Politiche agricole e per i Rapporti con le Regioni, Giancarlo Galan e Raffaele Fitto.
Sarà inoltre chiesta la convocazione della Commissione Agricoltura della Regione Puglia per condividere queste iniziative, anche alla luce della posizione ufficiale assunta dalla Regione guidata da Nichi Vendola che il 23 dicembre del 2009 evidenziò che sussistono tutte le condizioni per dichiarare lo stato di crisi del comparto agricolo. Non appena si riunirà la Commissione, quindi, si procederà alla redazione del documento che sarà inviato al capo del governo.
A Roma, intanto, il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora a giorni dovrebbe incontrare i vertici di Unicredit, Equitalia e Inps, per convincerli ad allentare la morsa nei confronti degli agricoltori. Alla riunione di questa mattina, svoltasi nel salone di Rappresentanza di Palazzo del governo, hanno preso parte l’assessore provinciale all’Agricoltura Luigi Albisinni, i suoi colleghi della giunta Florido Vito Miccolis e Umberto Lanzo, titolari rispettivamente delle deleghe al Lavoro e alle Politiche comunitarie, il consigliere regionale Pietro Lospinuso, i consiglieri provinciali Augusto Pardo, Francesco Massaro, Mino Sampietro, Beppe D’Ercole in rappresentanza del movimento "Io Sud", Gerardo Giovinazzi per la Confagricoltura, Paolo Rubino per il Tavolo Verde,Vincenzo Capodifreddo della Coldiretti, Guglielmo Trentadue per l’Uci-Copagri. Molti gli interventi, una sola preoccupazione: salvare l’agricoltura.
Solo in Terra Ionica, com’è noto, sono migliaia le aziende che stanno per fallire.