Sì al nuovo Statuto della Provincia di Taranto

Documento approvato all'unanimità: più spazio alla concertazione, prevista l'istituzione del Consiglio delle autonomie locali e del Difensore civico. Le novità illustrate dal presidente Florido

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Approvato all'unanimità il nuovo statuto della Provincia di Taranto ed il relativo regolamento: da tutti i partiti è arrivato l'apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione presieduta dal consigliere provinciale Giampiero Mancarelli. Importante, come è stato sottolineato da più parti, il contributo dell'assessore provinciale alla Trasparenza, Donatella Duranti, purtroppo impossibilitata a prendere parte alla seduta del Consiglio provinciale del 31 ottobre scorso. Il nuovo statuto si compone di 146 articoli; sostanziali le modifiche apportate al testo precedente che risale al 1999, antecedente, quindi, alla 267/2000 (Testo Unico) che ha rimesso ordine in materia di funzioni e competenze assegnate agli enti locali. "Sottoposto ora all'attenzione della Regione Puglia, trascorsi i canonici 30 giorni – commenta Giampiero Mancarelli - lo Statuto diventerà efficace. Si tratta, come sappiamo, di un atto normativo fondamentale per la gestione dell'Ente Provincia e della sua autonomia". Ad illustrare le novità introdotte con lo statuto è stato il presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido. Subito dopo gli interventi dei rappresentanti delle diverse forze politiche: dai banchi della maggioranza e dell'opposizione è stato evidenziato lo spirito di massima collaborazione e collegialità che ha caratterizzato l'operato della Commissione Statuto e Regolamenti. Ecco una sintesi del discorso del presidente Florido: "le modifiche apportate allo Statuto si sono rese necessarie innanzitutto per adeguarlo al Testo Unico degli Enti Locali che, come sappiamo, prevede l'attribuzione alle Province di nuove e importanti competenze e funzioni. Si è quindi provveduto a tale adeguamento, inteso soprattutto come lavoro preliminare. Come certamente ricorderete, lo Statuto precedente era infatti stato approvato qualche mese prima che entrasse in vigore, appunto, la legge 267 del 2000 che ha rimesso ordine in questa materia alquanto complessa. Nel merito, va detto che la parte più rilevante delle modifiche ha interessato sia i principi generali sia i capitoli dedicati alla partecipazione: in questo modo, ci siamo attrezzati - direi normativamente - per accogliere istanze e bisogni collettivi che si sono manifestati negli ultimi anni anche nella nostra comunità. Si tratta, in sostanza, delle grandi sfide su cui pure misureremo la nostra azione politico-amministrativa. In particolare, sul versante che definirei interistituzionale, va segnalata l'istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali, da considerare quale strumento di consultazione, confronto e programmazione concertata fra Provincia e Comuni. Una straordinaria opportunità per dare forza e senso a quella esigenza di coordinamento, troppe volte sacrificata, colpevolmente, all'irresistibile richiamo di agire in ordine sparso, concausa, a mio avviso, dell'enorme gap che ancora registriamo in molti campi rispetto ad altre realtà territoriali. Siamo ad una svolta, come ogni attento ed imparziale osservatore potrà giudicare. Su un altro versante, va senza dubbio menzionata la valorizzazione delle identità territoriali, nello specifico dell'area dell'Albania Tarantina. Ritengo che a nessuno sfugga la peculiarità di questo nuovo modo di guardare ad un territorio attraversato da mille contraddizioni ma altrettanto ricco di tradizioni e identità culturali diverse. La Provincia di Taranto, lo diciamo spesso, terra di miti e di culture: bene, noi vogliamo valorizzarle, favorendo il dialogo e promuovendo l'integrazione di quanti nella nostra comunità vivono e lavorano nel rispetto delle regole. Per quello che attiene invece al rapporto con la società civile organizzata, è da annoverare l'istituzione delle Consulte per le materie di competenza provinciale oltre che la possibilità di indizione di referendum propositivi e non più solo consultivi. Anche in questo caso, una svolta che non mancherà di suscitare interessanti commenti se è vero che forte è il bisogno di ridare nuova linfa e vigore agli strumenti di democrazia diretta. E ancora: la specificazione di competenze e ruolo del Difensore Civico, la cui istituzione rappresenta una necessità sia per l'Amministrazione provinciale che per i cittadini. Ci siamo inoltre sforzati di assicurare una forte spinta alla partecipazione e alla relazione diretta fra l'Ente e le numerosissime associazioni presenti nella nostra provincia per alimentare quel confronto costante e diretto con i cittadini su cui si fonda una gestione trasparente e responsabile della cosa pubblica. Elias Canetti ha scritto che "il segreto sta nel nucleo più interno del potere": è nostro intendimento far sapere quello che facciamo, così come vogliamo sapere dagli elettori cosa pensano delle nostre scelte. Detto per inciso, basti pensare al sito internet della Provincia dove già pubblichiamo i nostri provvedimenti. Ma la partecipazione, è chiaro, si esprime anche attraverso la rappresentanza nelle sedi istituzionali: così si spiega la scelta di prevedere il Consigliere straniero aggiunto, che risponde proprio a questa esigenza. Siamo cioè attenti ai cambiamenti in atto nella nostra realtà sociale per accompagnarne i processi di crescita e, come dicevo prima, di integrazione. Particolare rilevanza assume poi la decisione di valorizzare la posizione di centralità del nostro territorio nel mar Mediterraneo, il Mare nostrum di cui va esaltata la funzione storica di "ponte" per la costruzione di politiche di pace e di cooperazione con i Paesi che su di esso si affacciano per rafforzare quella cultura dell'accoglienza che fa della Puglia una regione conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. La nostra Amministrazione è inoltre pronta per accogliere istanze e domande diffuse, tra cui una maggiore tutela dell'ambiente, dei diritti dei consumatori e dei contribuenti, di garanzie per i soggetti svantaggiati. Anche attraverso questo lavoro, risultato piuttosto impegnativo ma allo stesso tempo entusiasmante, abbiamo dunque voluto tracciare un nuovo percorso nel rapporto tra la Provincia di Taranto e la comunità sociale, culturale ed economica di riferimento. Abbiamo lavorato nella speranza di aver saputo cogliere le novità salienti della nostra società per qualificare il nostro quotidiano operare nell'esclusivo interesse generale".

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