Il termine sanscrito mandàla letteralmente significa "cerchio", in realtà é uno spazio sacro simmetrico colmo di energia. Nella tradizione tibetana, il mandala é a un tempo una sintesi dello spazio, un'immagine del mondo e la dimora di potenze divine. Rappresenta un'immagine capace di condurre chi la contempla, ricevuti i necessari insegnamenti, ad una progressiva purificazione mentale e al Risveglio. Il mandàla tibetano viene tracciato con forme geometriche ben precise e poi ricoperto in ogni piccola parte con sabbia finissima, di diversi colori, posata, con estrema delicatezza, servendosi di un apposito strumento a cono cavo . Alla fine della costruzione il mandàla viene disfatto e le sabbie vengono raccolte in piccoli contenitori che sono offerti in dono a tutte le persone presenti con una speciale benedizione. La cerimonia della distruzione si celebrerà sabato p.v. alle ore 12,00 presso la sala dell'Osservatorio provinciale delle Politiche Sociali.
Domenica 22 aprile, con inizio alle ore 9,00, il "TRIKAYA" chiuderà l'incontro con i monaci tibetani. Si tratta di uno spettacolo di danze e musiche che racchiudono l'antichissima cultura tibetana. Abiti sacri, coloratissimi, ornamenti, maschere pittoresche lavorate e dipinte a mano, di una fattura minuziosissima coloreranno la scenografia rendendo lo spettacolo affascinante e imperdibile.
Lo spettacolo é in un unico atto della durata di 90 minuti circa ed é suddiviso in 7-8 scene. Ogni scena sarà introdotta da un rappresentante italiano che narrerà le storie della tradizione e le leggende della cultura del Tibet.
L'impegno dell'Assessorato provinciale alle Politiche Sociali per questa iniziativa é motivato dalla volontà di divulgare la cultura della pace e del confronto tra popoli diversi con diverse tradizioni, culture e religioni. I monaci tibetani nel loro Paese sono perseguitati ma nonostante ciò cercano strenuamente di difendere l'identità propria e del loro popolo con la preghiera e con l'aiuto di altri Paesi, senza ricorso alla violenza. Il loro insegnamento consiste quindi nella capacità di incontrare altre genti senza alcun pregiudizio tantomeno senza espressioni di razzismo o xenofobia