Oggi, mercoledì 23 Luglio 2008 l'avventura di Cosimo D'Ettorre, il pellegrino con le "ali ai piedi", è giunta a termine.

E' arrivato a Santiago De Compostela intorno alle ore 12,00 e sarà ospite di alcuni Padri pellegrini fino al 26 Luglio.

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Oggi, mercoledì 23 Luglio 2008 l'avventura di Cosimo D'Ettorre, il pellegrino con le "ali ai piedi", è giunta a termine. E' arrivato a Santiago De Compostela intorno alle ore 12,00 e sarà ospite di alcuni Padri pellegrini fino al 26 Luglio. Bastone di difesa in mano, zucca forata come borraccia e foto degli amici dell'Acca Muta…Parlante (un'Associazione di Volontariato per la tutela delle persone con disabilità). Con questi pochi ma essenziali elementi ha avuto inizio l'avventura di Cosimo D'Ettorre. Il sessantatreenne, ex docente di lettere della Scuola Media di Fragagnano, ha deciso di compiere un lungo e faticoso pellegrinaggio con l'obiettivo di ripercorrere le vie degli antichi pellegrini dalle Murge Tarantine a Santiago De Compostela coniugando l'attività fisica con la profonda fede religiosa. Il pensionato con le "ali ai piedi" si è incamminato dal Duomo di San Cataldo di Taranto il 24 Febbraio 2008, percorrendo in media 6 ore giornaliere e seguendo le vie "Longobardorum" e "Francigena". In questi 5 mesi di cammino, l'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Taranto lo ha costantemente accompagnato e supportato, pubblicando settimanalmente gli aggiornamenti relative le sue soste (programmate in virtu' dei conventi e ostelli che gli hanno garantito ospitalità). Durante questi lunghi mesi, Cosimo D'Ettorre ha svolto il suo percorso esclusivamente in solitudine facendo opera di sensibilizzazione a tutti coloro che ha incontrato, riguardo le problematiche della disabilità dell'Associazione di volontariato "Acca Muta..Parlante"di cui egli stesso è componente. Un cammino decisamente faticoso dovuto al traffico intenso e alle avverse condizioni metereologiche. Nonostante questi incidenti di percorso, Cosimo ha tuttavia sempre mostrato tenacia e costanza, non demordendo mai e continuando a inviare foto e immagini relative le soste e i luoghi che oltrepassava tenendoci informati su ogni evenienza. Rimaniamo in attesa del suo ritorno a Taranto per accoglierlo, festeggiarlo e ringraziarlo per la sua attività di sensibilizzazione ad ampissimo raggio sui problemi della disabilità. Il suo pellegrinaggio, infatti è stato un'occasione per mantenere accesi i riflettori sulla fragilità, ricorrendo ad un modo sia pure insolito, ma forse proprio per questo, più incisivo e più efficace.

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