Già dallo scorso anno l'Amministrazione provinciale, prima in Italia ad interessarsi a questi temi, affianca la sezione di Taranto dell'Associazione Italiana Dislessia nella sensibilizzazione su questi problemi la cui drammaticità è stata anche evidenziata dall'esposto-denuncia, presentato dalla sezione di Taranto dell'AID al Commissario Europeo per i diritti umani Thomas Hammeberg.
Le scuole, infatti, non sono ancora attrezzate per fronteggiare la situazione e molti insegnanti non hanno la preparazione e le informazioni necessarie per poter consentire a questi bambini di partecipare all'attività didattica.
L'operato dell'Assessorato provinciale alle Politiche Sociali, in collaborazione con la sezione di Taranto dell'Associazione Italiana Dislessia ha portato, nell'aprile 2007, alla ratifica di un Accordo di Programma tra l'Amministrazione Provinciale di Taranto, il Centro Servizi Volontariato di Taranto, l'ASL TA, l'Ufficio Scolastico Provinciale, l'Associazione Italiana Dislessia, cui si sono aggiunti il Tribunale dei Minori di Taranto e l'Associazione Cittadinanza Attiva. Il documento attesta la finalità di diffondere presso tutti gli Istituti Scolastici della provincia informazioni utili per avviare percorsi di integrazione per gli alunni dislessici oltre che stipulare protocolli operativi tra ASL e Scuola per un piano di intervento e di corretta informazione sul problema dislessia.
Ha fatto seguito l'impegno finanziario dell'Amministrazione provinciale per la realizzazione del progetto "La scuola fa bene a tutti", in collaborazione con la sezione di Taranto dell'AID. Si tratta di un'iniziativa che si articola su interventi mirati quali: la formazione degli insegnanti sulle difficoltà specifiche dell'apprendimento, la formazione del personale sanitario, l'identificazione degli allievi, l'intervento scolastico condotto con didattiche specifiche. In particolare, alla fine del mese di gennaio i bambini sono stati osservati attraverso prove a somministrazione collettiva sul processo di acquisizione della scrittura. I bambini risultati in difficoltà sono stati seguiti con interventi individualizzati dagli insegnanti di classe che hanno frequentato una formazione in itinere nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio. A fine maggio gli stessi bambini sono stati sottoposti ad ulteriore screening. I dati sono stati elaborati dal personale sanitario, precedentemente formato che ha fornito agli insegnanti indicazioni di recupero mirato.
L'intensa attività proseguirà anche nel prossimo anno con l'obiettivo di ottenere un incontro congiunto con il Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali Maurizio Sacconi e con il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini al fine di pervenire il prima possibile ad una normativa specifica a favore dell'inclusione dei bambini e ragazzi con problemi di apprendimento nelle scuole a tutela del loro diritto allo studio.