La vertenza Miroglio ha subìto una grave battuta d'arresto e la tempistica non è dalla parte dei lavoratori. I dipendenti Miroglio, su iniziativa spontanea, ieri avevano occupato gli stabilimenti di Ginosa.
"L'iniziativa - spiega la vicepresidente del Consiglio provinciale, Marta Teresita Galeota - è mossa dalla disperazione che le ultime notizie hanno diffuso nell'animo dei "Miroglini". Sui tetti dei capannoni, quasi del tutto svuotati, ci sono i dipendenti, certo, le loro famiglie, ma anche le istituzioni consapevoli della gravità della questione per l'intero territorio.
La Provincia di Taranto ha già manifestato la sua più sentita vicinanza ai lavoratori mantenendo fede agli impegni assunti, mi riferisco in particolare ai corsi formazione. Ora però occorre un patto tra tutti gli enti che amministrano il territorio per dare un segno forte proprio all'attuale proprietario dei capannoni. Proprio il costo dei capannoni, infatti, nella risoluzione della vertenza, ha rappresentato un problema e anche per questo perché non accogliere le richieste dei lavoratori che chiedono che sia la dirigenza Miroglio a scendere nel territorio per dare soluzioni certe e concrete sul futuro dei lavoratori?
Le trattative per la risoluzione della vertenza hanno subìto una battuta d'arresto dopo quasi 9 mesi di CIGS (Cassa Integrazione Guadagna Straordinaria) peraltro già in deroga. La situazione è drammatica perché, anche nell'eventualità sperata che nelle trattative subentrino nuovi attori, mancano del tutto i tempi tecnici per la presentazione di piani industriali. Mi unisco ai lavoratori sperando che il confronto riprenda celermente sulla base di una profonda revisione delle scelte fin qui operate.
Oggi si richiede l'intervento anche della Regione Puglia, messa da parte nelle prime fasi della vertenza ma che allo stato attuale potrebbe offrire nuove soluzioni finora non ancora prese in considerazione".