Sanità, Florido: più equità nella ripartizione del Fondo Sanità, Florido: più equità nella ripartizione del Fondo

Sì del presidente della Provincia alla proposta dell'assessore Fiore

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Il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, torna sulla questione sanitaria.
"La riunione del consiglio provinciale monotematico sulla sanità – sottolinea Florido – é stata assai utile per dire parole di verità in merito alle problematiche di un settore, quello sanitario appunto, che riguarda da vicino la dignità e la sfera più intima della persona.
Il dato emerso ieri sera è che quella di Taranto è la provincia pugliese che registra il peggior rapporto fra numero di abitanti e numero di posti letto. Pertanto, i tagli di posti letto e la chiusura di alcuni ospedali non hanno fatto altro che aggravare questa situazione. A questo si aggiunge il fatto che le cliniche private operanti sul nostro territorio, protagoniste di un netto miglioramento delle attività diversificate e di alta qualità nei servizi offerti alla popolazione, sono entrate in difficoltà per non aver ottenuto alcun ulteriore sostegno o comunque non proporzionale agli sforzi messi in campo e da tutti condivisi.
Ovviamente non esiste alcuna relazione meccanica fra riduzione dei posti letto e peggioramento della qualità dell'offerta sanitaria; tuttavia, forte permane il problema di come garantire, a fronte della invarianza del tetto di spesa, una erogazione di prestazioni sanitarie di qualità a beneficio del nostro territorio. Nel mio intervento di ieri ho peraltro elencato le quattro priorità che andrebbero soddisfatte nella provincia di Taranto.
La prima è la territorialità: se si chiudono ospedali, se si lasciano privi di presidi sanitari importanti comunità del nostro territorio, come sarà possibile – questa è la domanda – affrontare concretamente il tema dell'emergenza e della sicurezza?
Il secondo punto attiene alla riconversione dei siti abbandonati o in via di forte ridimensionamento: su tutti, il presidio di Mottola.
Possiamo davvero sopportare che importanti strutture organizzate per dare una risposta sanitaria vengano di fatto abbandonate? Ecco quindi che il riutilizzo degli stabilimenti sanitari, così li definisce la legge, finisce per diventare una questione decisiva. Terzo punto: mantenere alta l'offerta sanitaria pubblica e privata. Non possiamo retrocedere da quanto di nuovo e più qualificato abbiamo nel nostro territorio in ambito sanitario.
Il quarto e ultimo argomento riguarda l'impiego del personale in esubero.
Questo è un problema essenziale perché tutti sappiamo che molte insopportabili liste di attesa che offendono la dignità e i diritti dei cittadini di Terra Ionica sono anche il frutto avvelenato di un organico insufficiente. Su tutto fa premio il tema di come coniugare questo rilancio di qualità con la invarianza del Fondo sanitario pugliese.
E qui viene fuori il tema dell'equità. Diceva don Lorenzo Milani che "non c'è cosa più ingiusta che fare parti uguali fra disuguali". La tesi dell'assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore, della cui onestà intellettuale e morale oltre che tecnica non nutro alcun dubbio, è che si sia operato proprio riconoscendo a tutti i territori parti uguali. Ma questa è purtroppo l'applicazione di un criterio che si chiama sperequazione.
Insomma, se la Regione Puglia ulteriormente riconosce a Taranto una oggettiva peculiarità sanitaria, diretta conseguenza delle sedimentazioni ambientali provocate da un vecchio modello industriale poco compatibile con la salute dei cittadini, tanto da destinare in assestamento di bilancio, a prescindere dalla sorte del progetto San Raffaele, qualcosa come 60 milioni di euro per costruire a Taranto un nuovo ospedale di qualità (vittoria questa degli enti locali di Taranto); se a Taranto facciamo la legge antidiossina e impieghiamo controlli e rilasciamo autorizzazioni in coerenza con le migliori tecnologie possibili, allora perché nella ripartizione dei fondi sanitari non si riconosce a Taranto un di più rispetto ad altri territori pugliesi?
L'equità non corrisponde all'uguaglianza. L'equità è infatti il riconoscimento dei bisogni su base solidaristica. Su questo versante, l'assessore Fiore ha aperto una linea di credito e personalmente sono pronto a sostenere la sua proposta e cioè che attorno alla Provincia di Taranto e alle espressioni sociali e di rappresentanza presenti ieri in consiglio si apra un confronto serrato sul tema sanità.
Non lascerò cadere questa disponibilità e già nei prossimi giorni riconvocherò tutti gli attori sociali interessati per andare avanti nell'interesse delle persone e della comunità di Terra Ionica".

 

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