Sfruttare tutte le opportunità della politica europea frontaliera e transfrontaliera, rivolta in primo luogo ai Paesi rivieraschi balcanici dalla Croazia alla Serbia-Montenegro, dalla Bosnia all'Albania, alla Grecia: è questo uno degli obiettivi principali dell'Associazione Arco Adriatico Ionico, costituitasi a Teramo e composta da tredici Province italiane, tra cui quella di Taranto. Hanno aderito, inoltre, le province di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Chieti, Campobasso, Foggia, Bari, Brindisi e Lecce.
L'Associazione Arco Adriatico Ionico nasce dopo una collaborazione di due anni in cui gli enti impegnati hanno potuto raggiungere le opportune intese e precisare gli obiettivi della loro politica comune. Tale azione è stata realizzata da una "cabina di regia", presieduta dalla Provincia di Teramo e composta dai rappresentanti delle amministrazioni, da tecnici e istituzioni universitarie, fino a un protocollo d'intesa che ha poi portato alla nascita della realtà associativa.
Gli strumenti individuati dall'Associazione sono gli Interreg III dell'Unione Europea rivolti alla individuazione delle risorse e dei patrimoni dei territori coinvolti, con un attenzione particolare alla qualità della vita e dell'ambiente in relazione a un'idea di sviluppo sostenibile.
Con tali strumenti si vogliono promuovere gli obiettivi di occupazione, formazione, miglioramento dell'ambiente, tutela dell'habitat, sviluppo della ricerca, promozione dell'interscambio culturale fra l'Europa e il Mediterraneo.
"L'Adesione a tale associazione – commenta l'assessore provinciale alle Politiche comunitarie, Tommaso Colaninno - è un importante passo per la nostra Amministrazione perché in primo luogo dà modo alla nostra provincia di essere coinvolta in tutte le decisioni che l'Europa assumerà per la grande regione Euroadriatica e ai fondi messi a disposizione dagli Interreg; in secondo luogo, ci consentirà di avviare sul territorio i necessari processi di partecipazione per rappresentare e difendere al meglio, anche a livello comunitario, i nostri interessi economici. D'altro canto, uno degli obiettivi del territorio ionico, in questo momento, è proprio quello di ritrovare la sua identità produttiva e culturale, - conclude l'esponente della giunta Florido – al fine di rilanciare il suo ruolo internazionale fra il Mediterraneo e l'Europa."