Magnifico Rettore e Chiarissimi Professori, Signori Dirigenti scolastici e Illustri Professori,
è un vivo piacere per me avere l'occasione di rivolgere i più cordiali auguri a Voi e alle Vostre famiglie per le prossime feste e per l'anno che sta per cominciare. I miei auguri non vogliono essere di circostanza, ma vogliono esprimere al meglio la stima e l'apprezzamento per il modo in cui esercitate il vostro compito e per come rappresentate l'istituzione della scuola.
Quello che si chiude è stato un anno di grandi cambiamenti nella realtà scolastica e la mia azione è stata rivolta a conservare tutti i posti di lavoro nonostante i tagli ministeriali, ma al tempo stesso operare una radicale trasformazione nel campo di competenza del mio assessorato.
La scuola che abbiamo ereditato non è la migliore possibile, nonostante le tante validissime professionalità impiegate e nonostante i casi di eccellenza che rendono onore al nostro territorio. Per questo ho insistito, in questi cinque mesi di mandato, per stabilire un contatto proficuo con le istituzioni regionali e un rapporto collaborativo e non solo gerarchico con le dirigenze scolastiche. E' vero, la scuola ionica rimane decisamente indietro al resto d'Italia e soprattutto d'Europa, insomma non è perfetta, certo, ma penso, com'è nella mia natura e nel mio modo d'agire, che sia perfettibile. In parole povere, dobbiamo lavorare per renderla migliore. Questo significa innanzi tutto individuare le eccellenze e fare di tutto per renderle ancora più valide, e non operare, come spesso si tende a fare, un livellamento verso il minimo comune denominatore. È necessario motivare noi stessi, tenendo bene in mente l'alta responsabilità di cui abbiamo l'onore di fregiarci (e qui parlo come docente universitario) e trasmettere le nostre motivazioni ai ragazzi che noi educhiamo, insieme al rispetto per l'altro da sé, che sia persona o ambiente o res publica. Iniziamo già a insistere maggiormente sul rispetto delle cose di uso comune, come le suppellettili scolastiche, e continuiamo con l'inculcare l'amore per questo bistrattato ambiente, sperando che le nuove generazioni possano essere più educate rispetto alla nostra.
Ancora, e qui mi rivolgo agli insegnanti, che sono più a diretto contatto con i ragazzi: cerchiamo di frenare l'abbandono scolastico di quel 12% dei nostri ragazzi (sul totale della popolazione scolastica ionica) che lascia le aule o le frequenta irregolarmente. È una percentuale altissima, che non risponde nemmeno a una localizzazione precisa, ma che investe drammaticamente tutto il territorio provinciale. Ricordiamo che esistono finanziamenti appositi per arginare il fenomeno e che il mio assessorato sta lavorando anche in tal senso, ovvero offrire una cabina di regia per queste opportunità di cui molto spesso non si conosce neppure l'esistenza. L'invito, che ho avuto modo già di rivolgere, è sempre quello di aiutare me e il mio staff a creare un rapporto di sinergia fra l'assessorato e le scuole e fra le scuole stesse: il mezzo della newsletter è un tentativo di tenere un filo diretto fra le varie realtà, perciò usatelo e aiutateci a tenerlo vivo e proficuo, segnalando le novità che riguardano il vostro istituto e che ritenete che siano meritevoli di essere rese note.
Quando si parla di rivalutazione del territorio ci si riferisce alle risorse culturali oltre che infrastrutturali e logistiche, ed è chiaro che un ruolo strategico viene rivestito dall'università. Anche in questo caso ritengo utile ragionare per obiettivi, il primo dei quali è quello di creare una forma mentis adeguata a un ambiente universitario, con attenzioni rivolte al mondo studentesco sotto forma di convenzioni, agevolazioni e iniziative che stimolino il senso di appartenenza all'università e al territorio, in modo anche da frenare la tanto temuta "fuga di cervelli". Ma se i ragazzi preferiscono andare fuori sede a studiare un motivo, o più d'uno, ci sarà, ecco perché voglio che siano rivalutate e riorganizzate alcune facoltà specifiche, particolarmente utili per la nostra realtà economica territoriale. Da questo punto di vista, sono molto felice del fatto che i miei interlocutori in merito abbiano ben compreso l'importanza del lavoro di squadra per produrre duraturi benefici per tutti.
Nell'auspicare ancora i migliori auguri di buone feste, mi è gradito esprimerVi nuovamente la mia più viva stima.
Avv. Emanuele Fisicaro