Ancora un passo avanti per il rilancio del porto di Taranto: tra la fine di gennaio o al massimo la prima decade di febbraio, sarà infatti sottoscritto l'accordo di programma per la messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera dell'area portuale, il dragaggio dei fondali marini e l'infrastrutturazione delle aree interessate.
La decisione è stata assunta questa mattina nel corso della riunione tenutasi al ministero dell'Ambiente, alla presenza di tutti i soggetti sottoscrittori del protocollo di intesa siglato lo scorso 5 novembre. A rappresentare la Provincia di Taranto c'erano il direttore generale Domenico Mosca e l'ingegner Domenico Lovascio per l'area tecnica.
L'incontro nella capitale è servito a perfezionare la bozza di accordo sottoscritta dai tre dicasteri interessati - e cioè quelli Ambiente, Infrastrutture e dello Sviluppo economico - la Regione Puglia, l'Aurtorità portuale ionica, la Provincia e il Comune di Taranto. Per queste opere, com'è noto, la dotazione finanziaria ammonta a circa 80 milioni di euro. Intanto la Sogesid, società in house del ministero dell'Ambiente, ha già acquisito la documentazione necessaria relativa alla fase della caratterizzazione della falda acquifera.
"Siamo soddisfatti, – dichiara il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido – gli impegni assunti questa mattina danno risposte concrete ai nostri interrogativi. Siamo stati noi, infatti, a sollecitare un approfondimento del cosiddetto vademecum con il quale si indicano tempi, procedure e soggetti attuatori delle varie fasi di questo progetto che, come tutti auspichiamo, dovrà dare un impulso straordinario alle prospettive di crescita dello scalo ionico".