Ecco l'intervento dell'ingegner Angelo Cimini, consulente tecnico per il "Piano Programma della Provincia di Taranto per il periodo 2007 - 2013", tenuto questo mattina al seminario organizzato dalla Uil sul tema "Tra Terra e Cielo...porto e aeroporto vere opportunità di sviluppo". In particolare, Cimini si è soffermato sullo sviluppo infrastrutturale nei programmi della Provincia di Taranto.
Saluto tutti i presenti e mi complimento con la UIL ed il suo segretario dott. Turi per questa iniziativa, tanto valida per gli argomenti da trattare quanto tempestiva per il periodo scelto, denso di decisioni impegnative sul piano territoriale.
Entro nel merito del tema che mi è stato assegnato, evidenziando che le strategie e le scelte territoriali che vi esporrò sono in totale sintonia e condivisione con Comune Capoluogo, Enti Locali, Enti Territoriali, Rappresentanze Sindacali e Rappresentanze degli Imprenditori. A questo proposito, molto merito va riconosciuto alla fase di concertazione all'Ufficio Unico dell'Area Vasta ed al suo condottiero tecnico, l'arch. La Gioia.
La Provincia di Taranto, in questo incontro, intende contribuire all'esame di alcune problematiche ritenute prioritarie, stimolando apporti e suggerimenti che possano ottimizzare le future scelte infrastrutturali ed economiche della nostra area.
Di questi tempi, esporre idee e/o proposte sapendo che, alle spalle, hai la condivisione della massima parte degli interlocutori non è cosa facile e scontata.
Dobbiamo riconoscere che l'obiettivo della concertazione, in materia di assetto infrastrutturale della nostra area tarantina è stato raggiunto con elevata percentuale dalla Giunta Florido perchè ha agito per gradi; prima a livello territoriale provinciale con una proficua fase di concertazione in seno all'Area Vasta, poi a livello delle tre Province del Grande Salento (termine che non piace a tutti, ma che ha dato e sta dando i suoi frutti in termini di finanziamenti) e poi a livello Regionale.
Sta di fatto che, ad oggi è agli atti un provvedimento di Giunta Regionale (n° 540 del 24 marzo scorso) relativo alla "Intesa Generale Quadro tra Regione Puglia e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti" con il quale la Puglia chiede allo Stato di considerare necessari interventi nell'area tarantina per almeno 430 milioni di euro, così articolati:
• Stralcio funzionale Distripark
(13 Meuro già finanziati per i raccordi ferroviari) 35 Meuro
• Talsano-Avetrana
2° lotto, in quanto il primo è costituito dalla Tangenziale Sud
in parte in fase di costruzione ed in parte in fase di appalto;
Tratto da Talsano a Pulsano Est a quattro corsie 75 Meuro
• Talsano-Avetrana
3° ed ultimo lotto, da finanziare in seguito alla realizzazione del 2° lotto, entro il 2020, ma con buona probabilità di anticipazione;
Tratto da Pulsano Est ad Avetrana 75 Meuro
• Tangenziale Nord di Taranto
(dalla S.S. 172 fino alla S.S. 106) 70 Meuro
• Francavilla-Manduria, 1° tratto 20Meuro
• Viabilità per aeroporto di Grottaglie 12 Meuro
• Viabilità esterna all'abitato di Martina Franca 25 Meuro
• Tratto Manduria-S.Marzano dell'itinerario Bradanico-Salentino 55 Meuro
• S.S. 172, quarta corsia di Orimini ed adeguamento sino alla circonvallazione di Martina Franca 63 Meuro
Totale 430 Meuro
Credo di scoprire l'acqua calda se sosterrò che un equilibrato sviluppo delle infrastrutture sul nostro territorio passerà solo se sapremo coniugare a pieno un vecchio slogan della FIAT, che i meno giovani ricorderanno: FIAT = CIELO, MARE e TERRA!
Abbiamo grandi opportunità in questi tre settori ma non tutto sembra filare liscio!
Vogliamo, invece, essere propositivi ed allora cominciamo a descrivere le opzioni principali sulle quali la Provincia di Taranto invita a puntare.
Tratterò dei maggiori problemi relativi all'assetto viario principale lungo il nostro territorio provinciale in direzione est-ovest, dell'assetto viario di connessione o di attraversamento in direzione nord-sud, dell'assetto ferroviario, e di una valutazione di inquadramento generale urbanistico relativamente al sistema porto-aeroporto; ometterò, ma non per negligenza o per scarsa importanza dell'argomento, le valutazioni in ambito urbano e suburbano riferite al Capoluogo (parcheggi di testata, metropolitana leggera, regolazione della mobilità urbana, razionalizzazione della mobilità nella Città Vecchia) perchè non di competenza diretta della Provincia e soprattutto perchè affidate all'esame del Comune Capoluogo ed oggetto di altri interventi in questo stesso convegno.
A questo punto, passo a trattare la viabilità primaria del nostro territorio.
In questo settore la Provincia di Taranto, sin dal giugno 2006, ha fattivamente partecipato con le Province di Brindisi e di Lecce (lo accennavo prima) alla definizione di un quadro programmatico in grado di prospettare soluzioni possibili a problemi ed esigenze rilevabili a scala nazionale, regionale e quindi interprovinciale.
La gerarchizzazione dei tematismi ha così consentito all'area del Grande Salento di valutare, di intesa con la Regione Puglia, le carenze del macro-sistema infrastrutturale interregionale, le negatività del sistema regionale e, di conseguenza, le necessità palesi a livello interprovinciale dei vari settori infrastrutturali primari.
Sistema Stradale
A livello interregionale svolgono un ruolo efficiente le direttrici verso nord (Autostrada Taranto-Bologna) e verso est (S.S.7 da Taranto a Brindisi); sono decisamente carenti le direttrici verso Nord con la S.S. 100 per Bari, nonché verso Ovest (la S.S.106 Ionica direzione Calabria e la S.S. 7 da Taranto a Matera, direzione Candela).
Elenchiamo e descriviamo sommariamente le priorità
• Si prevede di dare completezza alla direttrice Bradanico-Salentina (già realizzata o in fase di ultimazione sul tratto lucano da Matera a Candela) con la proposta di utilizzo di notevoli tronchi di superstrada esistenti; il tratto di maggiore impegno finanziario che riguarderà l'itinerario Bradanico-Salentino nella nostra provincia si riferisce alla Tangenziale Nord di Taranto, come cerniera importante per smistare i traffici attorno al porto di Taranto e di raccordo funzionale e finalmente efficiente tra la direttrice Jonica (verso la Calabria ed il Porto di Gioia Tauro) e la direttrice Appia (verso il Porto di Brindisi).
Per il tronco di pertinenza del territorio provinciale tarantino riteniamo proponibile alla Regione Puglia ed all'ANAS una soluzione articolata come riportato di seguito, partendo da Manduria verso Matera, ed evidenziata nella tavola che spero si veda.
Da Manduria a Sava è stato predisposto, ed è in fase di finanziamento, a cura dell'ANAS, il progetto di adeguamento della attuale carreggiata, per effetto delle nuove norme tecniche e per la carenza di controstrade per dare continuità ai terreni attraversati.
Da Sava a Grottaglie potrà utilizzarsi la attuale strada a scorrimento Grottaglie-Torre Ovo, mettendo in sicurezza gli incroci con rotatorie rispondenti alle nuove norme e con altri interventi di messa in sicurezza, oltre a creare un collegamento diretto con la S.S. 7 Appia Taranto-Brindisi nei pressi della attuale area PIP di Grottaglie, come concordato tra Provincia e Comune di Grottaglie.
Da Grottaglie a Taranto, fino all'incrocio con la S.S. Appia nei pressi di Massafra, potrà essere utilizzata la Superstrada esistente ed in continuità, la Tangenziale Nord (Seminario-Statte-Jonica) già prevista dalla Provincia e classificata di interesse europeo come cerniera tra la S.S. 106 Jonica e la S.S. 7 Appia, come detto innanzi.
Il relativo tracciato è stato concordato tra il Comune di Statte (che lo ha previsto nel P.U.G. di propria competenza territoriale) e la Provincia.
In alternativa al difficoltoso transito sotto Massafra (esporre rotatorie), l'itinerario potrà proseguire per la S.S. 106 Jonica e da qui risalire verso Palagiano e la S.S. 100 con la 106 DIR, dopo che sarà adeguato l'ultimo tratto Jonica-Svincolo di Palagiano, già appaltato dall'ANAS.
L'itinerario proseguirà da Palagiano verso Mottola S.Basilio, lungo la S.S. 100 (con la eliminazione della attuale galleria, particolarmente pericolosa); da qui, con l'adeguamento della strada provinciale S.Basilio-Castellaneta la direttrice si immetterà sulla S.S. 7 a monte di Castellaneta, per poi proseguire fino a Matera passando a nord di Laterza, usufruendo della variante già esistente sulla statale.
Mi sembra inutile ribadire che questo intervento a valenza interregionale è atteso dal basso Salento, dall'area tarantina e dalla stessa area lucana, perciò per noi è ritenuta la priorità uno.
Passiamo, ora, a quella che riteniamo una seconda priorità.
• A livello interprovinciale, con la citata istituzionale sottoscritta in data 10 luglio 2006 tra il Presidente della Regione Puglia ed i tre Presidenti delle Provincie di BR, LE e TA, è stata riconosciuta la priorità alla direttrice Nardò-Avetrana-Talsano-Taranto, sia ai fini turistici che ai fini del collegamento del basso Salento con l'area portuale tarantina, lungo un percorso di minore lunghezza rispetto al transito per Lecce e Brindisi.
La direttrice Taranto-Talsano-Avetrana è stata finanziata per il primo tratto Taranto-Talsano, che svolge anche la funzione di Tangenziale Sud del Capoluogo; è in fase di progettazione avanzata il tronco Talsano-Avetrana, per la cui spesa la Regione ha già messo a disposizione della Provincia le risorse necessarie ed ha "prenotato" 150 Meuro come detto all'inizio.
La realizzazione di questa nuova arteria, situata all'interno della fascia litoranea, consentirà la piena fruizione, anche con destagionalizzazione, dell'area costiera, destinata in parte a "Parco delle Dune" ed in parte a nuovi insediamenti turistici.
Si ritiene necessario richiamare l'attenzione dei presenti sulla natura e sulla tipologia della proposta che, congiuntamente, stanno affinando la Provincia ed i Comuni costieri, da Leporano a Manduria, compreso il Comune Capofila, interessato dall'isola amministrativa.
La proposta è così sintetizzabile:
- costruzione della "litoranea interna" con la sezione tipo B a quattro corsie da Taranto a Talsano; da Pulsano Est sino a Porto Cesareo la sezione tipo sarà C1 con due controstrade necessarie per motivi di sicurezza (differenziazione tra traffico ordinario di scorrimento, con esclusione di pedoni, ciclisti, di motocicli di cilindrata inferiore a 125 cc e di mezzi agricoli, questi ultimi causa di numerosi incidenti mortali nella zona tra Lizzano ed Avetrana) e perché il citato D.M. 19.04.06, al comma 7.1 che disciplina gli accessi alle strade extraurbane, fissa il limite di 300 (trecento) metri per la "distanza minima tra innesti successivi" e per la "distanza minima tra accesso ed intersezione";
- la realizzazione di un senso unico da Taranto verso Avetrana sulla attuale litoranea da trasformare in "Strada Panoramica Parco delle Dune" in quanto verrà dotata di un eventuale marciapiede (in presenza di abitazioni) o banchina transitabile sulla sinistra (lato monte), da due corsie di marcia larghe, ciascuna, 2,75 ml., una sulla Sx per i mezzi di soccorso, l'altra sulla Dx per il trasporto a velocità ridotta, non inferiore a 50 km/h; proseguendo sulla Dx, alla strada carrabile verrà affiancata una pista ciclabile da 2,50 ml. (in conformità al Decreto Ministeriale n° 557 del 30 novembre 1999) ed una pista pedonale di larghezza minima di 1,50 ml., con possibilità di allargamento sino alla spiaggia o al terreno demaniale, con panchine ed arredi vari finalizzati anche al percorso salute; lungo questa strada panoramica saranno previsti aree di sosta, aree per centri di ristoro, picnic e di servizi igienici e di bagni-doccia in modo da rendere fruibile la "Strada Panoramica" durante l'intero anno; sulla ipotesi progettuale, da definire in termini urbanistici, di arredo urbano e di fruizione turistica, saranno particolarmente utili contributi e proposte dell'Ufficio Unico e/o di altri interlocutori.
In considerazione della presenza di pregevoli testimonianze archeologiche nei pressi della Strada Panoramica ed in alcuni casi in aree facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta, è stata considerata con la Sovrintendenza Archeologica della Puglia la possibilità di apposita campagna di scavi e di organizzazione con apposita segnaletica di un "museo diffuso" lungo la "Strada Panoramica";
- la realizzazione del senso di marcia inverso, da Avetrana verso Taranto, attraverso un reticolo viario in buona parte esistente, in minore parte da realizzare, d'intesa tra Comuni costieri e Provincia; questa strada, a valenza esclusivamente turistica, da prevedere a doppio senso o senso unico a seconda dei piani di traffico dei singoli Comuni, servirà anche per alleggerire la "pressione" di insediamenti turistici, di locali di ristoro e di esercizi commerciali sulla attuale esigua e malconcia litoranea.
L'accordo sottoscritto in data 10 luglio 2006 tra il Presidente della Regione ed i tre Presidenti delle Province di BR, LE e TA ha previsto il finanziamento della litoranea interna e delle "bretelle" di collegamento con l'area costiera; è da studiare nell'ambito dell'Area Vasta Tarantina l'ipotesi finanziamento della "Strada Panoramica del Parco Dune" e del senso "inverso" da Avetrana verso Taranto.
• Con gli interventi primari Bradanico-Salentino e con la Talsano-Avetrana si rafforzano le direttrici est-ovest alle quali occorrerà affiancare direttrici "trasversali" in direzione nord-sud capaci di sviluppare, in condizioni di efficienza e di sicurezza i traffici turistici e delle merci indotti nelle aree "interne", utilizzando quasi sempre viabilità esistente da adeguare plano-altimetricamente e da mettere in sicurezza.
In questa ottica sono state previste:
- la direttrice Ostuni-Francavilla-Manduria-Mare già in parte ammessa a finanziamento come detto prima;
- il collegamento tra l'isola amministrativa di Taranto (tra Pulsano e Lizzano), l'abitato di Lizzano con apposita variante esterna prevista nel vigente "strumento urbanistico", l'abitato di Fragagnano con variante esterna già in parte eseguita ed il collegamento alla Bradanico-Salentina nei pressi dell'abitato di S.Marzano; questa direttrice consentirà anche di collegare funzionalmente una vasta area costiera, ove sono previsti ingenti finanziamenti turistici, con l'aeroporto di Grottaglie e la direttrice Taranto-Brindisi;
- il collegamento Leporano-Pulsano-Faggiano-S.Giorgio-aeroporto di Grottaglie, utilizzando, in parte, la superstrada Talsano-Pulsano Est, compresa nella Taranto-Avetrana, ed in parte adeguando e mettendo in sicurezza la viabilità esistente;
- il collegamento casello di Mottola-Castellaneta-Castelaneta Marina, adeguando e mettendo in sicurezza strade provinciali esistenti, ad altissimo tasso di inefficienza ed insicurezza;
- il collegamento tra Santeramo, lo svincolo sulla Bradanico Salentina nel tratto Castellaneta-Matera, Laterza, Ginosa fino a Ginosa Marina per il traffico a valenza turistica e commerciale che dalle aree interne della Murgia portano sulla Jonica.
• Completano questa analisi sommaria gli interventi di sistemazione e di messa in sicurezza di vari tronchi intercomunali e di incroci pericolosi in parte già in fase di progettazione o di realizzazione da parte della Provincia e di alcuni Comuni; (finanziamento 10 Meuro con decreto leg.vo 112).
Sistema Ferroviario
La marginalità dell'area jonico-salentina porta a rivalutare, a livello nazionale ed interregionale, la direttrice Lecce-Brindisi-Taranto-Potenza-Corridoio Tirrenico; infatti sembra una previsione a tempi molto lunghi, anche per l'ingente fabbisogno di risorse, la ipotesi di un nuovo collegamento ad alta velocità da Bari a Napoli, con conseguente "gravitazione" dell'area salentina e dell'area tarantina sullo scalo di Bari; in caso di potenziamento della direttrice Lecce-Brindisi-Taranto-Potenza-Tirreno sono evidenti i vantaggi per il Porto di Taranto e per l'intera economia della nostra provincia; a tale riguardo va inserita la problematica di Taranto come città snodo/cerniera soprattutto nei traffici Est-Ovest (riferimento proposta Miche Conte).
All'attualità risulta, comunque, prioritario il completamento della linea Taranto-Bari per le elevate prospettive di utilizzo del corridoio adriatico con destinazione centro Europa.
Per quanto concerne le Ferrovie Sud-Est appare di grande rilevanza la loro rivalutazione sia come TPL che ai fini turistici e per le merci; in questa ottica si propone di rivitalizzare la direttrice Lecce-Manduria-Sava-Francavilla (già finanziata per la elettrificazione) con scambio in questo scalo e l'inserimento della linea TA-BR, da Francavilla verso Grottaglie-Monteiasi-Taranto con traffici pendolari, turistici e di trasporto merci; la linea Sud Est da Francavilla a Martina Franca sembra più mirata a traffico turistico; la linea Martina Franca-Crispiano-Statte-Taranto, sembra prestarsi a traffico passeggeri e turistico.
Si rappresenta altresì la necessità di un confronto con le FF.S. per esaminare:
- la fattibilità delle proposte di cui sopra come interazione con le Ferrovie Sud Est;
- la possibilità di potenziare lo scalo di Monteiasi a supporto dei traffici indotti dall'Aeroporto di Grottaglie;
- la possibilità di acquisire l'area per la stazione dei pullman nei pressi di Tamburi (progetto già finanziato con Delibera CIPE n° 155/2000 e poi finito in perenzione);
- la possibilità di gestire e potenziare la attuale stazione di Bellavista a servizio dei traffici portuali e retroportuali.
A livello infrastrutturale primario appare, inoltre, necessario ottimizzare il traffico dalla Calabria per il nord evitando la stazione Tamburi, con un nuovo schema che valorizzi la nuova stazione di Bellavista, riservando all'attuale scalo di Bellavista la funzione prevalentemente di supporto logistico alla movimentazione da e per il porto commerciale e per le aree retroportuali; per le quali si auspica una programmazione di infrastrutturazione unitaria dei tre Comuni di Taranto, Massafra e Statte all'interno dell'area delimitata dalla Tangenziale Nord di Taranto.
Sistema portuale
Per lo sviluppo dello scalo marittimo di Taranto, oltre ai notevoli problemi "fisici" (dragaggi dei fondali, incremento dei moli, infrastrutturazione ottimale delle aree all'interno del perimetro portuale) dovranno trovare sollecita soluzione anche i problemi di infrastrutturazione primaria e della logistica che interessano le aree retroportuali.
Tra questi si elencano sommariamente:
- infrastrutturazione Distripark ed Agromed (accennare alla situazione progettuale ed alle difficoltà sinora incontrate per liberare l'area da due vincoli pregiudizievoli a qualunque futuro sviluppo: il vincolo per sito di interesse ambientale ed il vincolo idrogeologico, entrambi ormai in fase di risoluzione);
- raccordi ferroviari tra questi e la rete nazionale (riferimento progetto RFI);
- infrastrutturazione ed incentivazione agli insediamenti nelle aree comprese tra il perimetro portuale, la Tangenziale Nord e lo stabilimento siderurgico, previo intervento di consolidamento dei terreni caratterizzati da scarsa portanza;
- adeguamento della attuale stazione Bellavista alle nuove funzioni di supporto ai traffici portuali diretti ed indotti dalle attività logistiche;
- interazione funzionale tra il sistema porto e la piattaforma logistica aeroportuale di Grottaglie.
Sistema aeroportuale; Aeroporto di Grottaglie (riferimento massa critica)
Per il nostro scalo aeroportuale non è questione di avversità della Regione Puglia o della Società di gestione degli Aeroporti Pugliesi; pur avendo la pista più lunga di Europa non siamo in grado di partire con il piede giusto, in quanto – a mio giudizio – non abbiamo ancora inquadrato questa infrastruttura in un contesto di sostenibilità economica che sappia sfruttare le potenzialità cargo (come prevede il Piano Regionale dei Trasporti) con le potenzialità turistiche e del traffico passeggeri.
Perchè un aeroporto, oggi, sia in grado di funzionare e di produrre ricavi per lo meno pari ai costi, deve movimentare almeno cinquecentomila passeggeri/anno; a Brindisi (dati Enac) nel 2009 sono transitati unmilionenovantacinquemiladuecentosessanta passeggeri, con un incremento del 13% rispetto all'anno precedente; e sappiamo, anche, che nel 2010 il traffico passeggeri è aumentato, seppure in misura percentuale più contenuta.
Ebbene, se pensiamo per ipotesi (tutta da verificare, perchè no, con uno studio di fattibilità economica che mi augurerei potessero fare la facoltà di Economia Ambientale che oggi ci ospita, oltre, ovviamente alla Soc. Aeroporti di Puglia ed agli Enti Locali) che il 50% del "peso economico" delle presenze potesse essere trasferito al sistema cargo; rimarrebbe da assicurare un movimento passeggeri di almeno 250.000 unità/anno; ne consegue la previsione dell'arrivo di almeno 125.000 utenti dello scalo, da distribuire in minima parte (circa 15.000) al traffico ordinario civile quotidiano (se rimane un solo volo giornaliero di andata e ritorno Grottaglie-Fiumicino) e per la restante parte di 110.000 unità da reperire dal nostro Sistema Turistico Territoriale (peraltro ancora non riconosciuto dalla Regione Puglia).
Se si considerano tre giorni equivalenti a settimana, per quattro settimane e per i cinque mesi equivalenti (riferiti alla stagione estiva), ne deriva che per ogni giorno equivalente allo scalo dovrebbero arrivare almeno 110.000/(3x4x5) = 1833, cioè più di 1800 passeggeri/giorno.
Questo obiettivo si potrà raggiungere solamente se il bacino di utenza si riferirà al nostro arco jonico orientale ed all'arco jonico occidentale, che comprenda la zona lucana e la parte superiore della costa calabra.
Per fare questo sarà necessaria una incisiva attività di marketing territoriale con una forte spinta di tutte le componenti politiche e socio-economiche per gestire un vero e proprio progetto di sistema.
In questo senso giudichiamo positivamente le prese di posizione della segreteria provinciale della UIL sulla intera tematica aeroportuale e la iniziativa del Presidente Florido per i traffici aerei civili; questi li consideriamo utili per gli operatori tarantini interessati ad usufruire di un servizio non più ad ottanta chilometri da Taranto, ma anche utile come primo passo per invogliare turisti sugli stessi aerei di linea, prodromici ai voli charter che rappresentano l'obiettivo finale, in grado di garantirci almeno 110.000 arrivi/anno.